Il verbale della riunione tra governo e Regione"L'Abruzzo ha coperto il buco della sanità"

Spiegato il caso dei 40 milioni: conti sotto controllo

PESCARA. Non esiste il "buco" di 40 milioni di euro nel bilancio regionale della Sanità, semmai ne esiste uno di 11 milioni che però non desta preoccupazioni. È quanto si legge nel verbale redatto al termine della riunione del 14 dicembre tra Regione e governo sulla verifica del piano di rientro.

Il verbale spiega finalmente il caso dei 40milioni di euro, denunciato dal Pd, e dal quale gli esperti del ministero avrebbero preso spunto per sollevare perplessità su una serie di scelte del Commissario alla sanità, il governatore Gianni Chiodi, nella manovra di rientro del debito sanitario.

Il documento, firmato da Francesco Massicci, coordinatore del tavolo tecnico da cui prende il nome, non mette in dubbio la capacità di copertura degli 11 milioni di euro perché nel bilancio consuntivo 2010 la Regione ha assicurato l'esistenza di 40,7 milioni. Così come, in prospettiva della riunione di aprile 2012, decisiva per l'approvazione e quindi la certificazione del bilancio sanitario 2011 - riconoscimento che sbloccherebbe fondi per circa 40milioni di euro fin qui impiegati per l'ammortamento e il pagamento dei debiti - gli esperti del governo stimano un disavanzo in 18,6 milioni che sarebbe anch'esso ampiamente coperto dalle entrate fiscali («preordinate e scontate nel programma operativo 2011-2012») lasciando quindi intravedere uno spiraglio di ottimismo sul raggiungimento del pareggio-strutturale nel bilancio della Sanità.

Il caso dei 40 milioni è spiegabile attraverso le interpretazioni contabili che emergono dal verbale della riunione. E che gira e rigira portano in sostanza a dire che l'Abruzzo viaggia verso l'azzeramento del debito che l'aveva fatto sprofondare fra le "regioni canaglia"; perché pur discutendo su anticipazioni di cassa alle Asl e inserimenti in bilancio opportuni o meno opportuni, e su contenziosi aperti che risalgono a prima del 2008, il risultato è la riduzione dell'esposizione finanziaria. Il Tavolo Massicci parte infatti da una esposizione 2010 di circa 56milioni di euro (17 anticipati per la cartolarizzazione, 39 alle Asl) ma prende successivamente in considerazione le variazioni di bilancio effettuate dalla Regione per 17 milioni e poi per 28, per riscrivere gli oneri in bilancio e non contabilizzarli così due volte. La differenza di 11 milioni è la parte trascurabile. Sui contenziosi era stato il governatore Chiodi a rilevarne al Centro l'esistenza, spiegando anche che era stato lui stesso ad indicarli nel corso del Tavolo Massicci.

Se da un punto di vista contabile il verbale promuove l'Abruzzo, si può parlare di "regione rimandata" per quanto riguarda gli altri obiettivi contenuti nel piano sanitario: dagli effetti della manovra sulla rete ospedaliera e residenziale con l'applicazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), alla mobilità passiva, alla spesa farmaceutica, all'informatizzazione, per finire alla compartecipazione (non applicata) delle spese per riabilitazione e semi-residenzialità. Per tutti questi casi gli esperti hanno espresso perplessità in attesa di ricevere rassicurazioni ad aprile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA