Imprese sociali, in Abruzzo 12.475 addetti 

Lavorano nel settore dell’assistenza sociale e sanitaria. In cinque anni sono aumentate quasi del 20%  

PESCARA . In tutto sono 1.496, danno lavoro a 12.475 persone, e nel giro di cinque anni, in Abruzzo, sono cresciute del 19,2%. In provincia di Chieti ce ne sono 436, altre 421 operano a Pescara, 328 all’Aquila e 311 a Teramo. Sono le imprese sociali, “aziende” che non perseguono fini di lucro (tant’è che eventuali utili possono essere distribuiti solo in limitatissima parte ai soci), e che sono impegnate in attività di utilità sociale. Sono costituite con atto pubblico, e nel loro statuto, tra i settori di attività, ci sono l’assistenza sociale, sanitaria, la formazione e anche l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Godono di una serie di agevolazioni e possono ottenere contributi pubblici. In Italia sono 69.863 r rispetto a cinque anni fa sono aumentate del 19%. Oggi contano 832 mila addetti, come rivela uno studio della Camera di commercio di Milano. Si tratta di un settore da 32 miliardi in Italia, di cui 8 concentrati in Lombardia ( 4,5 a Milano), e 3,6 a Roma.
In Abruzzo, delle 1.496imprese, 602 sono gestite da donne (40,2%) e 104 da giovani (7%). Ben 612 sono attive nel settore dell’istruzione, 399 in quello dell’assistenza sanitaria, 116 si occupano di assistenza sociale residenziale e 316 di assistenza non residenziale. Altre 53 sono impegnate in attività associazionistiche.
Nelle 1.496 imprese abruzzesi lavorano 12.475 addetti; nel 2018 erano 11.803 e 9.999 nel 2014, con aumento del 5,7% su base annua e del 24,8% rispetto a cinque anni fa. A livello nazionale gli addetti sono 832mila. Da notare che il settore in Abruzzo è caratterizzato da una fortissima componente femminile, molto al di sopra della media italiana, ferma al 34,5%.
«L’attenzione al sociale», osserva Guido Bardelli, componente della giunta Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, «è un segnale importante di qualità della vita e le nostre imprese riescono a offrire dei servizi al passo con i rapidi cambiamenti dal punto di vista demografico e di esigenze emergenti nella popolazione. Una opportunità di business e», conclude Bardelli , «al tempo stesso un servizio capace di valorizzare e rendere più attrattive e vivibili le nostre realtà territoriali». (a.bag.)
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