La presentazione del rapporto sull'economia dell'Abruzzo alla Banca d'Italia (Pizzi)

L'AQUILA

In Abruzzo l'attività economica cresce meno della media nazionale

Presentato questa mattina il rapporto della Banca d'Italia. Migliora il fatturato delle imprese industriali e aumentano le esportazioni, ma la produzione ristagna nelle costruzioni 

L’AQUILA. In Abruzzo, nel 2017, l'attività economica è cresciuta (1%) al di sotto del dato medio nazionale. L'attività produttiva si è incrementata nell'industria e nei servizi, ma ha ristagnato nelle costruzioni. Sono queste le prime valutazioni emerse dal rapporto sull’Economia dell’Abruzzo presentato questa mattina all’Aquila dalla Banca d’Italia. L'occupazione è aumentata, favorendo una diminuzione del tasso di disoccupazione anche tra i più giovani. Il reddito disponibile delle famiglie e i consumi sono stimati in aumento per il terzo anno consecutivo. Nel mercato del credito sono cresciuti sia i prestiti alle imprese, trainati dai finanziamenti alle aziende di medio-grandi dimensioni, sia quelli alle famiglie, sebbene il numero degli sportelli bancari si sia  ulteriormente ridotto.

Imprese. Si è consolidata la crescita del fatturato delle imprese industriali, più diffusa tra quelle più grandi e maggiormente orientate verso i mercati esteri. Le esportazioni sono ancora significativamente aumentate, consentendo alla regione di consolidare il recupero della quota di commercio mondiale persa nel corso della crisi. L'attività produttiva ha sostanzialmente ristagnato nell'edilizia, dove si è registrato un pronunciato calo dei bandi per la realizzazione di opere pubbliche e un rallentamento delle erogazioni di contributi per la ricostruzione post-sisma. 

Mercato del lavoro. Nel 2017, è proseguita in Abruzzo la graduale ripresa dei livelli occupazionali, sospinta dall'espansione registrata nell'industria e nei servizi; il numero di addetti si è invece ridotto nelle costruzioni e nell'agricoltura. Tra le assunzioni effettuate nell'anno sono aumentate le forme contrattuali a termine. Alla crescita dell'occupazione si sono associati un aumento del numero di ore lavorate e un minor ricorso alla Cassa integrazione guadagni. L'impiego di lavoro altamente qualificato rimane meno diffuso tra le imprese della regione rispetto alla media nazionale.

Finanza pubblica. Nel triennio 2014-16, la spesa delle amministrazioni locali è lievemente diminuita. A tale andamento ha contribuito la riduzione della spesa corrente, anche per effetto delle politiche di contenimento del personale; sono invece aumentate le spese in conto capitale. Le entrate correnti degli enti territoriali sono aumentate per la Regione, mentre sono diminuite per Province e Comuni. È proseguito il calo del debito delle amministrazioni locali della regione, la cui incidenza sul Pil rimane tuttavia superiore alla media nazionale.

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