Incentivi, le domande dal 25 settembre 

Partono le regioni che hanno la Zes già in vigore, l’Abruzzo è in ritardo e deve attendere la fine dell’iter amministrativo

PESCARA. Dal prossimo 25 settembre le Zes, le Zone economiche speciali, saranno una realtà. Almeno quelle che hanno completato il proprio iter politico-amministrativo. Lo ha annunciato prima di ferragosto il ministro del Sud Barbara Lezzi, precisando che sono stati conclusi «tutti i passaggi formali che erano rimasti sostanzialmente in sospeso», e che dal prossimo mese «è finalmente a disposizione il credito di imposta in maniera automatica per tutte le imprese che vorranno investire in queste zone economiche speciali».
Per adesso ne sono istituite tre: Campania, Calabria, la Jonica in Puglia, ha detto il ministro, aggiungendo che «sono sostanzialmente in dirittura d’arrivo tutte le altre», quindi anche la Zes Abruzzo che è all’esame del ministero, assieme alle Zes di Sicilia, Sardegna e Adriatica (Foggia-Molise).
La durata delle Zes, istituite nel 2017, è fissata in sette anni con una eventuale proroga di ulteriori sette anni. Nei giorni scorsi sul sito dell’Agenzia delle entrate sono stati resi disponibili i modelli per la comunicazione assieme alle istruzioni per la loro compilazione destinati alle imprese che vogliono godere delle agevolazioni sugli investimenti (credito di imposta fino a un massimo di 50 milioni per ogni progetto di investimento). La domanda va inoltrata in via telematica a partire, come detto, dal 25 settembre fino al 31 dicembre 2020. Il credito d’imposta sarà retroattivo, a decorrere dalla data di entrata in vigore del Dpcm, per cui potranno accedervi anche le aziende che abbiano presentato dei progetti nel 2018. Questo pone anche un problema di disponibilità delle risorse. Perché sui fondi disponibili pari a 250 milioni nel triennio, saranno certamente avvantaggiate le regioni che hanno già costituito una Zes. Ci porrà poi un problema di rifinanziamento, sui cui tempi non c’è certezza vista l’attuale situazione politica. La Regione Abruzzo ha approvato nel luglio scorso il nuovo Piano di sviluppo strategico che era stato osservato dal governo, «un passo in avanti molto importante», aveva spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Febbo, perché «elimina tutti gli ostacoli che si frapponevano alla realizzazione della Zes, in ragione del fatto che l’assessorato e gli uffici regionali hanno recepito le osservazioni allora sollevate dal governo e inserito nel Piano di sviluppo quelle modiche compatibili con il regolamento delle Zes». Nella Zona economica speciale entreranno 37 comuni. L’area portuale di riferimento sarà quella di Ancona.
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