L’Abruzzo perde 17mila posti

La disoccupazione aumenta in un anno dal 6,6 all’8,1 per cento

PESCARA. Aumenta il tasso di disoccupazione in Abruzzo. Nel quarto trimestre del 2009, ha raggiunto l’8,1% contro il 6,6% dello stesso periodo 2008 secondo quanto emerge da un’indagine Istat, i cui dati per l’Abruzzo sono stati elaborati dall’agenzia AVnotizie, che ha analizzato anche le differenze tra lavoratori maschi e femmine. In valori assoluti, gli occupati hanno subìto una flessione di 13mila unità scendendo a quota 497mila, mentre le persone in cerca di occupazione sono passate da 36mila a 43mila unità.

In pratica, la popolazione attiva che rappresenta la forza lavoro regionale è pari a 537mila, diminuita di 17mila unità. Con i maschi a subire la maggiore flessione, sono passati dalle 314mila unità del quarto trimestre del 2008 alle 301mila dello stesso periodo del 2009. Stabili si presentano invece i dati sul lavoro per le donne, dato che in entrambi i trimestri sotto esame si sono attestati sulle 196mila unità. L’occupazione femminile sembra dunque risentire meno della crisi, ma resta comunque consistente rispetto a quella maschile.

Quanto ai settori di attività, sono 497mila i lavoratori dipendenti (363mila i dipendenti e 134mila gli autonomi, di cui la fetta più ampia, pari a 328 mila unità, è occupata nel comparto dei servizi, mentre 150mila nell’industria e 19mila nell’agricoltura.
A livello nazionale, alla stabilità registrata nelle regioni settentrionali (+0,1 per cento, pari a 12mila unità) e alla crescita in quelle centrali (+1,4 per cento, pari a 72mila unità) si contrappone la sensibile riduzione del Mezzogiorno. In tale area la diminuzione dell’offerta interessa sia le donne (-1,3 per cento) sia soprattutto gli uomini (-2,3%). Nel quarto trimestre 2009, il numero di occupati risulta pari a 22 milioni 922mila unità segnalando un calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari all’1,8 per cento (-428mila).

La perdita dell’occupazione è sintesi di una riduzione molto accentuata della componente italiana (-530mila), a fronte di una crescita, con ritmi inferiori al passato, di quella straniera.
Al protrarsi del calo dell’occupazione autonoma, dei dipendenti a termine, dei collaboratori si associa l’amplificarsi della riduzione dei dipendenti a tempo indeterminato, in particolare nelle piccole imprese. L’incremento della disoccupazione continua a concentrarsi nel Centro-nord e tra gli individui che hanno perso il precedente lavoro. Alla crescita della disoccupazione si accompagna un incremento degli inattivi, pari all’1,7 per cento (+253mila mila) in particolare chi non cerca attivamente un lavoro perché pensa di non trovarlo e di coloro che rimangono in attesa dei risultati di passate azioni della ricerca di lavoro.

Il tasso di disoccupazione è pari, nella media del quarto trimestre, all’8,6 per cento (7,1 per cento nel quarto trimestre 2008). Il tasso di disoccupazione destagionalizzato aumenta di tre decimi di punto rispetto al trimestre precedente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA