L’appello del M5S: «Fate presto» 

La consigliera Sara Marcozzi «preoccupata per otto mesi di paralisi istituzionale»

PESCARA . «Otto mesi di paralisi istituzionale rappresenterebbero un dramma per l’economia della nostra regione». Si dice «preoccupata per il futuro dell’Abruzzo» la consigliera regionale del M5S Sara Marcozzi, che sollecita la Direzione affari della presidenza e legislativa a fare chiarezza sulla data di indizione delle prossime elezioni regionali, e ed esorta il presidente della Corte d’appello affinché di concerto con i presidente di Consiglio e giunta proceda al più presto. «Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di quello che appare come un sequestro di regione di Ferragosto», commenta riferendosi alle ventilate intenzioni della maggioranza di allungare fino a marzo 2019 i tempi per il ritorno al voto. In una nota Marcozzi ricorda che l’articolo 86 dello Statuto regionale (comma 4) prevede un termine di tre mesi per indire le nuove elezioni. «A ciò si aggiunge anche quanto sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza 196 del 2003 proprio con riguardo a una legge di Regione Abruzzo, in cui è stato ampiamente chiarito proprio in riferimento che la disposizione relativa all’indizione delle elezioni, sia da intendersi nel senso che le elezioni abbiano luogo, e non siano semplicemente indette, entro tre mesi dallo scioglimento della Legislatura».
Ieri il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha firmato il decreto di scioglimento dell’assise. «Il termine massimo è di tre mesi», prosegue Marcozzi, «ma confidiamo che il presidente della Corte d’Appello scelga una data fra la metà di ottobre e la metà di novembre. Le dimissioni del presidente D’Alfonso sono state ricevute il 10 agosto, data dalla quale scattano i tre mesi per tornare alle urne (per il Pd la data invece scatta dalla pubblicazione sul Bura del decreto di scioglimento, ndr). Il termine massimo sarebbe entro il 10 novembre ma nulla vieta al presidente della Corte d’Appello, di scegliere una data antecedente, magari l’ultima domenica di ottobre o la prima di novembre. Una scelta che permetterebbe a Regione Abruzzo di avere una maggioranza nel pieno delle sue funzioni e che possa lavorare a importanti atti di programmazione partendo proprio dall’approvazione del bilancio. Nella malaugurata ipotesi in cui si dovesse ritardare al massimo la scelta della data delle elezioni, il decreto legislativo 118/2011 prevede, anche per casi come quello dello scioglimento anticipato di una amministrazione, l’esercizio provvisorio. Uno strumento che permetterebbe alla Giunta regionale appena insediata di approvare il bilancio entro la fine dell’anno e di portarlo in Consiglio regionale per l’approvazione già a gennaio o fino al 20 aprile 2019. Sarebbe davvero pericoloso», conclude, «per l’economia della nostra regione andare in prorogatio con questa maggioranza fino ad anno nuovo. La legge, infatti, stabilisce che possano essere approvati solo atti indifferibili e urgenti, il bilancio è certamente un atto indifferibile ma solo relativamente alla parte ordinaria». (c.s.)