L'Aquila, aumentano le regalìe, passa la legge-mancia
Accuse e polemiche in consiglio regionale. Ma alla fine gli emendamenti sono votati anche dal centrodestra
L'AQUILA. Come una falce che taglia alla base il foraggio a giugno: così ieri sera è arrivato il subemendamento-killer che ha falciato in un sol colpo i 305 emendamenti ostruzionistici “ciclostilati” del Movimento 5 stelle e spianato la strada alla legge-mancia, documento da loro ribattezzato “legge marchetta”. Una sola mossa per salvare la legge “omnibus” sulle “Disposizioni in favore dei Centri di Ricerca del settore agricolo. Interventi a sostegno del Settore della Cultura e della Formazione. Interventi a favore dei Comuni colpiti da avversità atmosferiche e ulteriori disposizioni urgenti”, la carrellata di finanziamenti dal peso economico di 3,4 milioni ad associazioni, Centri di ricerca, aree protette, Comuni e tanto altro ancora, che ha tenuto inchiodato il consiglio regionale per due giorni.
Un consiglio particolarmente spettacolare, da cabaret, o show semicomico, alla Crozza insomma, in cui i consiglieri si sono sfidati a suon di citazioni più o meno edotte. Fatto sta che, durante il serrato dibattito pomeridiano, sono stati scomodati gli scrittori Camilleri e Sciascia, i giudici Falcone e Borsellino, il poeta Ovidio, il filosofo Benedetto Croce e il giurista De Thomasis ed evocati i "pizzini" e Cosa nostra. I 14 articoli della "omnibus", tra emendamenti e sub-emendamenti che hanno obbligato a tornare più volte in prima commissione Bilancio, sono stati alla fine approvati in gran parte a suon di maggioranza, con il centrodestra che ha via-via scelto di appoggiare estemporanei passaggi. Scongiurata la nottata. Il progetto di legge è stato approvato alle 21,20 nella sua interezza con i soli voti della maggioranza; contrari Forza italia, M5s e Sinistra italiana. Del tutto ostruzionistico l'atteggiamento del M5s, che si è mosso in un'arena in piena regola, un muro contro muro in cui ciascuno ha approfittato per togliersi il proprio sassolino dalle scarpe, con urla (“vergogna”) e accuse di “calarsi le braghe” (Ranieri del M5s), con Monticelli (Pd) che ha ricordato al consigliere di Si, Leandro Bracco, di «non avere esperienza nemmeno come amministratore di condominio», invitandolo ad andare alla Procura a segnalare favoritismi e familiarismi da lui denunciati in aula. L'accusa delle accuse da parte dei grillini è che la legge “marchetta” («non è una marchetta, ma un documento che finanzia provvedimenti di merito», ha rivendicato alla fine il consigliere Pd Camillo D'Alessandro) associa norme tra loro non conciliabili, per accontentare il proprio bacino d'interesse: «Che cosa c'entra, per esempio, l'area marittima della Torre del Cerrano con i centri di ricerca?». Alla fine la rosa dei contributi a pioggia si è allargata rispetto a quella già bella gonfia arrivata in commissione Bilancio: tra questi, la “Banda leoncini d’Abruzzo” e l’associazione culturale “Futile utile” di Pratola Peligna. Tra i principali effetti della norma ci sono i fondi per i Centri di ricerca Crab e Cotir, il sostegno al Consorzio dell'area marina "Torre del Cerrano", il supporto a quei Comuni che hanno sostenuto "interventi urgenti conseguenti ad avversità atmosferiche" e i contributi assegnati a organizzazioni culturali ed eventi che vanno dalla Perdonanza celestiniana, al premio internazionale "Ignazio Silone", al Teatro Marrucino, alla Deputazione teatrale "Fedele Fenaroli" e molti altri. Rinviato alla prossima seduta l'elezione del Garante dei detenuti, che il Consiglio si trascina da anni.
Marianna Gianforte