L'Aquila, maratona sui contributi ma c’è già una sforbiciata
Primi tagli alla legge sui contributi regionali a festival e altri eventi. Il documento è stato al centro del consiglio regionale fino a notte inoltrata, dopo che nel pomeriggio il presidente D'Alfonso aveva deciso di rinviare a sabato mattina il chiarimento con i tre "ribelli"
L'AQUILA. Prime sforbiciate alla legge sui contributi regionali a festival e altri eventi. Il documento è stato al centro del consiglio regionale fino a notte inoltrata dopo che nel pomeriggio il presidente della giunta Luciano D’Alfonso aveva deciso di rinviare a sabato mattina il chiarimento con la maggioranza sulla questione dei tre consiglieri “ribelli”. Servirà un faccia a faccia più allargato rispetto ai pochi minuti chiesti da Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo di Abruzzo civico – gli stessi “ribelli” dell'estate 2015 – e la new entry Donato Di Matteo del Pd concessi senza un nulla di fatto nei tempi morti del dibattito in aula. I tre avrebbero voluto avere già ieri certezze su un cambio di passo della maggioranza dalla quale si sentono messi da parte. Sottovalutati.
Un consiglio regionale a tratti teso sul “tema dei temi”: la solidità della maggioranza, fil rouge della giornata nonostante ci fossero provvedimenti importanti, messi in secondo piano rispetto anche all'altro gossip, quello che vede al centro il consigliere di Ncd Giorgio D'Ignazio, ritenuto ago della bilancia di una maggioranza in bilico.
La quale, però, a fine giornata riesce a portare a casa il piano regolatore portuale di Pescara, approvato con il voto anche del centrodestra. Passano anche il provvedimento sull'impiego della Pet Therapy nel sistema sanitario regionale e quello presentato dai consiglieri Leandro Bracco (gruppo misto) e Pierpaolo Pietrucci (Pd) che istituisce il premio di studio in memoria dei 77 studenti deceduti durante il terremoto dell'Aquila.
Quanto alla legge Reasta (rete escursionistica alpinistica speleologica torrentistica) D'Alfonso ha preteso che venga discussa con la maggioranza sabato, segno che resta motivo di attrito tra l’estensore Pierpaolo Petrucci (Pd) con l'assessore (ribelle) con delega alla Montagna, Di Donato.
L'atmosfera è poi diventata incandescente sull'esame della legge 320/2016, la omnibus che include decine di provvedimenti per oltre 2,5 milioni di euro. Definita “legge marchetta” dal M5s e un mezzo per “fare carne di porco dei soldi dei cittadini” da Bracco, che ha sollevato il caso del finanziamento al festival giornalistico marsicano Controsenso (10mila euro) perché fra i curatori dell’evento c’è la figlia del consigliere regionale Lorenzo Berardinetti. Quest’ultimo ha risposto seccato («prima di giudicare dovete conoscere i fatti») e annunciato l’emendamento che stralcia il finanziamento. La discussione sul “pacchetto” si è arenato su 300 emendamenti, che hanno reso necessario interrompere la seduta alle 20,30 e riaprirla in tarda serata per una discussione proseguita a oltranza.
Il testo ha subìto delle modifiche rispetto all'origine. Restano il Festival dell'acqua (Ersi), il cui importo scenderà da 80mila a 60mila euro, e anche i finanziamenti agli eventi culturali maggiori della regione come la Perdonanza celestiniana, la Giostra cavalleresca e il Mastrogiurato di Lanciano. Quanto agli interventi per le avversità naturali, verrà creato un fondo da 1,2 milioni di euro che consentirà di finanziare “con criterio oggettivo” i Comuni che hanno sostenuto spese (sisma, dissesto idrogeologico) da considerare “fuori bilancio”.
Marianna Gianforte