L'Aquila, mobili del G8 all’asta c'è anche il letto di Obama / Foto

Armadi, poltrone in pelle e comodini impiegati dai capi di Stato all’Aquila sono in vendita per complessivi 150mila euro: i proventi all’Abruzzo

L’AQUILA. Un armadio, due poltrone in pelle, le abat-jour bianche che erano disposte sui due comodini ai lati del letto quadrato, con tanto di materasso e le lenzuola. No, le lenzuola no. Perché quelle erano piaciute talmente tanto a Michelle, che Barack Obama dovette chiedere agli organizzatori la possibilità di riportarle a casa.

Gli arredi della camera presidenziale, allestita all’Aquila in occasione del G8 del 2009, sono ora esposti nella sede del Dipartimento della Protezione civile a Roma perché fanno parte di un bando di gara finalizzato alla vendita del mobilio utilizzato per il summit e per accogliere gli sfollati dell’emergenza-sisma. Così, chi vuole provare l’ebbrezza di dormire nel letto utilizzato dalla coppia più “twittata” del mondo, deve prepararsi ad affrontare una gara che parte da un importo a base d’asta di 21.395 euro.

LA CAMERA. Del resto, la stanza di Obama non era una stanza qualsiasi. Se non altro per la sala fitness, con tanto di tapis roulant e cyclette. E poi la decorazione, che veniva posta nel salottino di ingresso, con la veduta di un paese dell’Aquilano. Per Obama la scelta è caduta su Pacentro, che ha dato i natali ai nonni della popstar Madonna. Il resto lo facevano due bagni e un caminetto, rimasto peraltro inutilizzato. E poi il canestro, posto fuori dall’hotel “Roma” che ospitava anche l’allora premier Silvio Berlusconi.

GLI ALTRI LOTTI. A parte la stanza di Obama, sul bando non ci sono indicazioni relative a chi ha utilizzato gli altri arredi indicati nel bando: si parla di 15 lotti costituiti da arredo completo per 10 camere (armadio, letto singolo, comodino, scrivania sedia e porta tv) per 10 stanze posti a base d’asta di 8.127 euro ciascuno (valore di partenza complessivo 121.905 euro). Si aggiungono all’elenco poltrone dirigenziali, cestini, scrivanie e sedie in pelle bianca, articoli venduti separatamente. Ma in nessun caso si “rischia” di comprare qualcosa utilizzato da Berlusconi o dalla Merkel. E questo, perché, al momento viene ceduta solo l’attrezzatura del presidente Usa e quella di delegati e membri di staff.

Dalla Protezione civile assicurano, però, che anche gli arredi utilizzati dagli altri capi di Stato verranno messi all’asta con bandi successivi.

I costi per l’allestimento del vertice dell’Aquila si aggirano sui 184 milioni che comprendono anche interventi infrastrutturali nel capoluogo e le spese di allestimento della Scuola della guardia di Finanza di Coppito che, nei tre giorni di G8, oltre ai 27 capi di Stato e di governo ha ospitato 40 delegazioni, 1.550 delegati e un media center per oltre 4.000 giornalisti.

Al termine dell’evento, le 1.114 stanze ristrutturate per ospitare le delegazioni del G8 sono state destinate a dare accogliere oltre 1.300 sfollati. Numerose le ditte che hanno parteciparto alla fornitura di arredo tra queste: Composad Srl (1,3 milioni), Semeraro Case (1,7 milioni), B&B interiors & Design Srl (898 mila euro), Poltrone Frau per le sedie a noleggio (373.233 euro), Composad Srl per 735 frigoriferi (129.600 euro), Poliform (193.762 euro). Tra queste anche Las Mobili (255mila euro).

Per chi vuole partecipare al bando può rivolgersi alla caserma di Coppito, dove sono esposti i 15 lotti da dieci stanze, o contattare la Protezione civile attraverso il sito www.protezionecivile.it.

I PROVENTI. A chi andranno i proventi? Una nota della Protezione civile di fine febbraio 2010 faceva il riepilogo delle spese del G8 indicando che «allorquando (gli arredi) non saranno più necessari per l’ospitalità della popolazione colpita dal sisma questi beni saranno messi all’asta allo scopo di destinare i proventi a vantaggio della collettività abruzzese». Sarà effettivamente così?

Fabio Iuliano

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