La De Cecco a Madrid lancia la sfida ai colossi dell’olio

MADRID. «Sobreparar», «sorpassare». Nella sala congressi dell’Eurostar di Madrid, una delle principali aree finanziarie della capitale spagnola, la De Cecco lancia la sfida ai colossi dell’olio. L’azienda di Fara San Martino nel 2009 ha avuto un incremento del 70% delle vendite nel settore.
E’ passata dal 20º al 7º posto nella graduatoria italiana. E i primi dati dell’anno in corso sono ancora più confortanti: seconda nella lista dietro la Monini di Spoleto. Roba da non credere e che fa partire dall’uditorio - circa 200 tra dirigenti, funzionari e agenti radunati da ogni angolo del mondo a Madrid nella convention «Tra storia e futuro» - quattro scrosci di applausi mentre sullo schermo sfilano tabelle e ideogrammi su produzione, vendita e fatturato. «Vamos a matar» la concorrenza, dunque.

E visto che si fa sul serio, ecco che la sfida parte dal Paese primo al mondo nella produzione di olio. «Questo balzo», spiega Francesco Tabano, direttore della Business unit olio e rossi della De Cecco, «è enorme se si considera che nel 2009 c’è stata la contrazione dei mercati con la riduzione dei consumi del 2% per via della crisi».
Già, la crisi. Quella che in Spagna, tanto per fare un esempio a portata di mano, ha portato la disoccupazione al 19% e i senza lavoro a 4 milioni di unità. Ma alla De Cecco il lavoro ha ancora un valore.

«Il nostro gruppo», dice Luciano Berardi, il direttore commerciale, «ha fissato come obiettivo del triennio 2010-2012 l’aumento delle vendite di mezzo milione di quintali tra pasta, olio, e rossi, ossia sughi e derivati di pomodoro. E’ un punto di arrivo ambizioso con le economie di tutto il mondo che soffrono. Le nostre previsioni fondano la loro credibilità sui risultati già conseguiti nel 2009, che è l’anno nel quale gli effetti della crisi economica si sono fatti sentire su tutti i bilanci delle aziende, mentre il nostro gruppo registra proprio nell’anno nero dei mercati e dei consumi, una sostanziate tenuta nei volumi.

Con l’Italia che risponde con una crescita del 4% nella pasta e di oltre il 70% nell’olio. Sono cambiate le abitudini dei consumatori e abbiamo usato un formato-convenienza da un chilo per le attività promozionali sulla pasta di semola».
Ma sono i primi dati del 2010 a confortare i piani della De Cecco. Gennaio e febbraio, infatti mostrano una crescita in tutti i settori merceologici dell’azienda: pasta +25%, olio +27%. «Adelante», dunque.