La furia di Cialente: sono sciacalli

Chiodi incredulo. La rabbia di Stefania Pezzopane. Il Pd: la magistratura chiarisca. Confindustria solidale con Bertolaso. L’Idv: commissione d’indagine regionale sugli appalti all’Aquila

PESCARA. Stupore e incredulità per il coinvolgimento di Bertolaso, indignazione per il cinismo degli imprenditori, appello a fare chiarezza al più presto. Queste le reazioni delle forze politiche e sociali abruzzesi all’indagine della procura di Firenze sugli appalti per il G8 alla Maddalena e per la ricostruzione dell’Aquila.

Dall’Aquila il sindaco Massimo Cialente si dice «allibito», e sottolinea che telefonate come quelle intercorse tra gli imprenditori indagati «sono forme di sciacallaggio che gettano ombra su tutti i fornitori e le ditte che hanno lavorato e stanno lavorando alla ricostruzione». Quanto a Bertolaso il giudizio del sindaco «non cambia», e sono quelli di «profonda amicizia e soprattutto stima più convinta».

La presidente della Provincia Stefania Pezzopane si dice «choccata e disgustata» dalle intercettazioni. Chiama gli autori «cani e sciacalli». Ma sottolinea anche che «in questi mesi abbiamo conosciuto persone serie e oneste tra gli imprenditori». In merito alla posizione di Bertolaso la Pezzopane augura al sottosegretario «di dimostrare la sua innocenza perché lui innanzitutto con la Protezione Civile rappresenta lo Stato».

«Incredulo» sul contenuto delle intercettazioni è il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi. Per Chiodi, che crede nell’assoluta estraneità di Bertolaso, tutta la vicenda «spinge a una riflessione sulla possibilità di agire o meno in regime di emergenza». Ma in Abruzzo, dice «è giusto che nei primi mesi si sia agito con un passo diverso, dettato dalla logica emergenziale. Si trattava di salvare vite umane».

Per Antonio Del Corvo, candidato Pdl alla presidenza della Provincia dell’Aquila «se vi è qualcuno che ha tentato di sfruttare questa tragedia per fini estranei all’aiuto nei confronti della popolazione abruzzese, chiediamo che venga perseguito con assoluta severità e in maniera esemplare».

Critica Rifondazione comunista: «Tutte le preoccupazioni che noi, altre forze di opposizione, comitati e giornalisti avveduti hanno espresso in questi mesi sui metodi emergenziali e le loro possibili conseguenze affaristiche escono confermate», dicono il consigliere regionale Maurizio Acerbo e il segretario regionale Marco Fars.

L’attacco più duro parte dall’Italia dei Valori che chiede una commissione d’inchiesta del Consiglio Regionale sul «sistema Bertolaso» in Abruzzo, «sia per la parte relativa alla gestione dell’emergenza, sia per la parte relativa ai primi interventi di ricostruzione» dice il capogruppo Idv alla regione Carlo Costantini

«Per mesi abbiamo chiesto, inascoltati, trasparenza nella gestione degli appalti, abbiamo denunciato gli sprechi che si annidavano dietro la gestione di alcuni servizi, abbiamo contestato i prezzi assurdi di realizzazione del Piano Case. Ora di fronte allo scandalo che ha coinvolto i vertici della Protezione Civile l’Italia dei Valori pretende l’istituzione di una Commissione di inchiesta del Consiglio regionale, per ricostruire appalto per appalto, incarico per incarico, le modalità di gestione del miliardo di euro e oltre già speso da Bertolaso all’Aquila».

Per il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci «è necessario che la magistratura dia agli aquilani e agli abruzzesi la possibilità di conoscere presto la verità. E il commissario Chiodi deve imprimere una svolta alla ricostruzione economica e sociale delle zone colpite». Il segretario Pd dell’Aquila Michele Fina manifesta «stupore e rabbia nel leggere le frasi dette subito dopo il terremoto da pubblici ufficiali che avrebbero dovuto reagire in ben diversa maniera alla notizia di una tragedia come quella che ci ha colpito lo scorso 6 aprile». Una mano tesa a Bertolaso viene dal presidente di Confindustria Abruzzo Calogero Marrollo che ha scritto una lettera aperta al sottosegretario in cui esprime «la massima stima personale e piena solidarietà».