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La "guerra" dei bus: la Regione argina l’assalto dei privati

Le low cost incalzano e viene colmato il vuoto normativo sui servizi minimi nelle linee a contribuzione pubblica

PESCARA. La Regione tenta di correre ai ripari dopo la vicenda che ha avuto per protagonista, in materia di trasporto su gomma, la società di autolinee Gaspari Bus, a colpi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. L’azienda di Giulianova ha ottenuto ben due sentenze a suo favore per quanto riguarda la tratta L'Aquila-Roma. Pronunciamenti che hanno di fatto annullato la determina con la quale la Regione ha negato alle società private di poter effettuare il percorso in questione, poiché rientrava tra i “servizi minimi” o essenziali del trasporto pubblico locale (Tpl).

Un tema, quello dei servizi minimi, che si trascina dal lontano 1998, rappresentando un vero e proprio vuoto normativo. La situazione può ora risolversi definitivamente: la Commissione competente del consiglio regionale ha dato l'ok al progetto di legge in materia di servizi minimi del Tpl.

Diciannove anni fa un provvedimento del governo nazionale aveva attribuito la delega dei trasporti alle Regioni. In Abruzzo la norma, la 152, risale al 1998; prevedeva una serie di impegni, fra i quali l'individuazione dei servizi essenziali, cioè quei servizi che la Regione reputa indispensabili e per i quali interviene con una contribuzione. Vi rientrano tutte quelle tratte per le quali non c'è alternativa in termini di mobilità: ne sono esempio la L'Aquila-Roma, non percorribile in treno, la Teramo-Roma, la Giulianova-Teramo o la Pescara-Chieti. Tutti tragitti per i quali la Regione ha previsto una contribuzione.

IL VUOTO NORMATIVO. Tali servizi minimi dovevano essere individuati a livello normativo, come previsto dalla legge 152. Di più: la norma prevedeva anche che la Regione elaborasse un piano triennnale dei servizi. Cioè, la questione doveva essere valutata ogni tre anni. La materia, però, in molti casi non è mai andata oltre le parole, come dimostra il Piano regionale integrato dei trasporti, il Prit, di cui ogni Governo regionale che si è succeduto ha parlato, fra studi, analisi e report. Alla fine tutto è rimasto sempre e solo sulla carta.

L'unica vera riforma andata in porto è la fusione delle tre società di trasporto regionale (Arpa. Gestione Governativa e Sangritana), con la nascita della società unica, la Tua.

LA BATTAGLIA LEGALE. In questo contesto di regole indefinite, la Gaspari Bus, già presente su tratte commerciali, ha chiesto alla Regione di poter servire anche la tratta Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma, sovrapponendosi così anche ai servizi minimi per quanto riguarda il collegamento tra il capoluogo abruzzese e la capitale. La Regione ha detto no e la società ha proceduto per vie legali, ottenendo prima ragione dal Tar, nel maggio 2015, e poi dal Consiglio di Stato, nelle scorse settimane.

Due pronunciamenti che hanno dato ragione al privato proprio a causa del vuoto normativo. E la Gaspari Bus al momento sta operando con biglietti in offerta anche ad un euro.

LA FILT CGIL. «L'argomento ha gettato tutti nel panico», commenta il segretario regionale della Filt-Cgil, Franco Rolandi, «l’esempio della L'Aquila-Roma poteva costituire un precedente e molte altre ditte avrebbero potuto avanzare le stesse richieste e, infatti, così è stato. I percorsi dei servizi essenziali sono quelli che generano più introiti, quindi è una situazione che mette a rischio la società pubblica nata da appena un anno con tanti sacrifici. Avevamo anche proclamato uno sciopero per il 12 maggio, poi revocato dopo l'ok della Commissione consiliare, per avere tempo di valutare il progetto di legge. Una vera e propria “giungla” che va avanti da tempo. Non sappiamo che cosa accadrà, perché la sentenza del Consiglio di Stato è definitiva. Probabilmente con la norma si potrà solo evitare che la stessa cosa accada sulle altre tratte».

LE LOW COST. «Mi chiedo anche come con biglietti ad un euro le compagnie possano mantenersi», aggiunge poi il segretario Filt, «forse è un modo per minare il sistema ed attaccare l'azienda pubblica, facendo sì che subisca un danno letale prima di arrivare alle gare del 2009».

Rolandi avanza anche qualche dubbio sulle autolinee private e “low cost”. «Ci sono società», dice, «che prendono personale in pensione per svolgere i servizi, creando un problema in termini di sicurezza. Nel riordino complessivo della materia andrebbero inseriti anche dei vincoli ben precisi in tal senso».

La questione è d'altronde strettamente legata all'avanzare delle società di trasporto su gomma “low cost”, che anche in Abruzzo sono ormai una realtà: fra le altre c'è la FlixBus, con i nuovi collegamenti Pescara-Roma e Pescara-Napoli a partire da un euro.

Lorenzo Dolce

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