La Regione riequilibra i posti pubblico-privato 

Gli ospedali regionali potranno accogliere 154 malati, pari a più 60 per cento Nelle cliniche scendono da 446 a 298. Cambia anche il tipo di cura per il recupero

PESCARA. La sofferenza psichica genera una doppia emergenza, medica e sociale, che la Regione ha deciso di affrontare mettendo ordine, dopo 20 anni, sia alla sperequazione di ricoveri tra pubblico e privato sia al tipo di cure per evitare l’istituzionalizzazione del malato mentale. La delibera approvata ieri dalla giunta, su proposta dell’assessore Silvio Paolucci, ricorda il finale del capolavoro di Milos Forman “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, visto che i pazienti che non hanno più necessità di riabilitazione psichiatrica ad alta intensità potranno avere a disposizione nuove strutture, definite leggere, socio-riabilitative, oppure essere sottoposti al reinserimento nella vita sociale. Attualmente, in Abruzzo, il 60% dei pazienti, ricoverati in strutture psicoriabilitative, hanno bisogno di assistenza di minore intensità e di percorsi personalizzati. «Siamo intervenuti muovendoci su due direttrici», esordisce Paolucci, «la riorganizzazione della rete dell'offerta pubblica nell'area della salute mentale, che storicamente in Abruzzo è stata monopolio del privato, accogliendo la disponibilità delle Asl a intervenire con proprie strutture sia per i trattamenti terapeutico-riabilitativi a carattere estensivo sia per gli interventi residenziali socio-riabilitativi». La parte pubblica cresce così da 96 a 154 posti letto, pari a un +60% . Quella privata scende da 446 a 298, con una diminuzione del 34%.
La seconda direttrice è l'appropriatezza delle cure per cui, in linea con gli indirizzi dei nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza), la programmazione regionale ha previsto la rivalutazione di tutti i pazienti attualmente ospitati in strutture regionali ed extraregionali, in carico da periodi pluriennali di permanenza, non più idonei al setting assistenziale psicoriabilitativo. Superata questa fase di transizione, il riordino entrerà nel vivo. «Ci lasceremo alle spalle l’istituzionalizzazione del malato, che finora ha consentito la permanenza in Abruzzo della anomalia storica di troppi posti letto del privato, in contrasto con gli standard nazionali, passando», spiega Paolucci, «ad una riorganizzazione che prevede l’integrazione tra pubblico e privato, sia con posti di riabilitazione a carattere intensivo ed estensivo sia di residenzialità socio-sanitaria».