La rivincita di Cialente

Sindaci: è ottavo in Italia, Renzi il più amato

PESCARA. È Matteo Renzi (Pd), primo cittadino di Firenze, il sindaco più amato degli italiani, ma Massimo Cialente, sindaco pd dell'Aquila, è l'amministratore locale che «guadagna» più consensi in assoluto: è ottavo in Italia. Alla domanda «se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l'attuale sindaco?», Cialente raccoglie un'incetta di voti raggiungendo il 62% dei consensi, con un balzo dell'8,8% in più rispetto a quanto abbia raccolto nelle elezioni 2007 e del 3% rispetto all'anno scorso.

Il «record» di Cialente fa parte dei risultati del sondaggio Ipr Marketing-Sole 24 Ore sul gradimento dei cittadini verso gli amministratori. La classifica generale che emerge vede sul podio anche i sindaci di Torino (Sergio Chiamparino) Salerno (Vincenzo De Luca) e Verona (Flavio Tosi, l'unico dei tre del centrodestra) e il crollo del consenso nel Mezzoggiorno con, ad esempio, sei elettori su dieci che dicono no a Rosa Russo Iervolino (Napoli) e a Diego Cammarata (Palermo). A Roma e Milano, poi, Gianni Alemanno e Letizia Moratti non vanno oltre il 50%.

Il caso Pescara.
L'altro segnale importante che lo studio consegna all'Abruzzo riguarda Pescara dove il sindaco del Pdl Luigi Albore Mascia (che non ha voluto rilasciare commenti) scivola alla 73ª posizione della classifica generale, con 4 punti in percentuale in meno rispetto al 2009, che diventano 4,5 in rapporto al risultato elettorale. In sostanza se si rivotasse oggi Mascia raggiungerebbe il 50% dei consensi e avrebbe bisogno del ballotaggio per poter prolungare il suo mandato.

Anche gli altri due sindaci di capoluoghi di provincia abruzzesi perdono qualcosa, ma stanno comunque meglio in classifica: il primo cittadino di Chieti Umberto Di Primio, che è anche il primo in classifica del Pdl, è 11º con il 60% dei consensi malgrado abbia perso in poco meno di un anno l'1,4 per cento; Maurizio Brucchi, sindaco di Teramo, ha perso più terreno, il 3% ed è 43º con il 54% dei consensi.

Non vanno meglio le cose per il «vicino di casa» Luigi Di Bartolomeo, sindaco di Campobasso, che il sondaggio fa scivolare al 73º posto come Pescara, con il 6,7% in meno e il 50 dei consensi. Sempre in Molise da registrare il 10º posto di Gabriele Melogli (lista civica di centrodestra), sindaco di Isernia, che colleziona comunque il 60,5% malgrado precipiti dell'8,6% in rapporto al risultato elettorale. Nelle Marche da rilevare il 69º posto in classifica di Romano Carancini, sindaco di Macerata e di Guido Castelli, primo cittadino di Ascoli: il primo perde pochissimo, il secondo appare fra i pochi in lievissima crescita (0.3%).

Il significato.
Nel complesso sono ben 12 gli amministratori che registrano un risultato superiore o pari al 60%. Fra le grandi città, si confermano fra le prime 25 Torino e Bari. In particolare, il capoluogo pugliese sale al settimo posto, grazie all'ulteriore crescita del 3% circa guadagnata da Michele Emiliano, che arriva così al 63%.

«C'è un sensibile ridimensionamento del consenso nei confronti degli amministratori locali», commenta Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing che ha effettuato il sondaggio, «il trend è diffuso e politicamente trasversale, con parziali eccezioni in ambito provinciale. Per il resto il segno meno rispetto al giorno delle elezioni raggiunge una frequenza, per quantità e qualità, senz'altro significativa». Secondo l'esperto, aldilà dei casi specifici, è evidente come il dato generale rifletta la difficile condizione delle amministrazioni locali in un quadro economico fortemente condizionato dalla crisi e dalla contrazione delle politiche di spesa.

Cialente.
Il sindaco dell'Aquila è il vincitore morale del sondaggio sugli amministratori locali. Un risultato che sorprende lo stesso primo cittadino, per tutti il sindaco del dopo-terremoto: «Non me l'aspettavo, anche se chi ha fatto politica nella città come me sa che il gradimento della gente è diverso rispetto a quello che può sembrare all'esterno». Cialente ammette tuttavia che il risultato sui consensi è legato all'immagine della ricostruzione e si lascia andare ad un'analisi più complessa. «Anche l'immagine di Chiodi è legata al terremoto, ma io ho la fortuna di conoscere la città e gran parte dei cittadini e credo che quello che mi viene riconosciuto siano fondamentalmente due cose: cerco di agire con scienza e coscienza e che questo dia la percezione che ce la metta tutta; la seconda cosa è che gli aquilani sanno che non mi preoccupo del politicamente corretto e che non sono schierato, sono uno degli aquilani che ha la sfortuna-fortuna di avere più responsabilità di tutti». Cialente si trova d'accordo sull'analisi del direttore del sondaggio quando parla di risultato politicamente trasversale. Ma allora è vero che un sindaco per aver successo deve spogliarsi del ruolo politico e affrontare i problemi da cittadino? «Credo proprio di sì, io credo che sia visto come una sorta di fratello maggiore della città e di un territorio, per cui so sorridere e so anche gridare e sbagliare, propro come quando facevo il medico. Tenendo conto che il periodo difficile dell'Aquila non ha eguali in nessuna città d'Italia, anzi d'Europa».

Renzi.
«Il sondaggio fa piacere, ma più che tanti sondaggi occorre portare a casa i risultati», afferma Matteo Renzi, il sindaco più amato d'Italia. E sul fatto, poi, che i sindaci, come dice Cialente, debbano stare in mezzo alla gente, racconta un aneddotto: «Sull'emergenza neve una delle tante critiche che ho ricevuto è stato da un signore che in piazza aveva messo un cartello con su scritto: "Renzi, col sale che tu hai sparso, qui non si condisce nemmeno l'insalata"».

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