La sede della Regione non è antisismica, chiuso l’auditorium a Pescara

Per mettere a norma la sede del consiglio in piazza Unione servono 2 milioni di euro. Ora la Regione vuole lo sconto da chi gliel’ha venduta per 9,4 milioni

PESCARA. L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale sta valutando, attraverso l’Avvocatura, l’ipotesi di pagare meno di quanto ha fatto la sede pescarese di piazza Unione, acquistata nel 2006 dalla Camera di commercio di Pescara per 9 milioni e 400 mila euro. Sul contratto c’è la firma dall’allora presidente del consiglio regionale Marino Roselli. L’edificio, si è scoperto, non è a norma dal punto di vista antisismico.

Una relazione dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo-Enea, stima la capacità di fronteggiare l’azione sismica pari al 45% di quella prevista per le nuove costruzioni del territorio pescarese. Si tratta di un dato che, sulla base delle verifiche statiche eseguite dall’Enea, permette l’utilizzo in sicurezza degli uffici, ma «sconsiglia l’utilizzo» della struttura per gli eventi pubblici. Impossibile dunque usare l’auditorium De Cecco perché, dice l’Enea, è un «edificio aperto al pubblico e suscettibile di grande affollamento» (la capienza è di 480 persone), «il cui collasso» in caso di evento sismico, «può comportare gravi conseguenze in termini di vite umane».

L’auditorium resterà dunque chiuso, secondo la delibera dell’ufficio di presidenza datata 13 febbraio 2014 che recepisce queste indicazioni, almeno fino a quando la Regione non deciderà di accollarsi le spese di messa a norma, che l’Enea stima in 2 milioni 160 mila euro (ma solo per adeguare la capacità sismica all’80%).

A quel punto però si aprirebbe un problema. Con le opere di manutenzione straordinaria l’edificio arriverebbe a costare alle casse pubbliche ben più del valore di mercato, tanto più che «la porzione della sala De Cecco ha rappresentato un elemento di valutazione del prezzo pattuito».

Una constatazione che ha indotto l’Ufficio di presidenza del Consiglio a ipotizzare il «vizio occulto» e a far muovere l’Avvocatura regionale. La situazione potrebbe portare anche a una rescissione del contratto e alla restituzione dell’immobile alla Camera di Commercio, ma la Regione ha scelto la linea dello sconto sul prezzo. L’Avvocatura valuterà anche se trasmettere gli atti alla Corte dei Conti» perché verifichi se c’è stato un danno patito dall’amministrazione regionale. Un pasticcio per un acquisto che fin dall’inizio ha presentato problemi. La struttura venne inaugurata il 12 ottobre 2008 in piena campagna elettorale. All’inaugurazione erano assenti il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’allora presidente della provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane, in dissenso con la decisione di creare «un inutile doppione» rispetto all’Emiciclo dell’Aquila. Qualche mese dopo, il 29 gennaio 2009, una rottura dell’impianto idrico allagò gli uffici al piano terra e l’auditorium De Cecco danneggiandoli. Costo della riparazione 50mila euro. A febbraio 2009 l’Agenzia delle Entrate rigettò la tesi della Regione che sosteneva di non dover pagare l’Iva sull’acquisto (1,7 milioni) perché si trattava di un immobile utilizzato a fini istituzionali. Negli anni successivi la struttura di piazza Unione non è mai stata utilizzata per i Consigli regionali (che nella sessione invernale si svolgono ancora nella sala del consiglio comunale di Pescara) e la Regione non ha mai messo in atto il piano di trasferimenti degli uffici della Giunta e degli assessorati oggi sistemati in locali in affitto.

Sarà probabilmente l’assemblea eletta il prossimo 25 maggio a decidere cosa fare di un immobile che oggi risulta più costoso che utile.

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