Landini suona la carica per lo sciopero generale  

Il segretario nazionale della Cgil a Teramo, applausi dalla platea gremita

TERAMO. La Cgil chiama, l'Abruzzo risponde. E lo fa riempiendo oltremodo l'aula magna dell'università di Teramo, dove ieri si è svolta l'assemblea generale del sindacato Abruzzo Molise col segretario nazionale Maurizio Landini, ma anche garantendo massima adesione alle iniziative di mobilitazione in programma. La prima, in ordine di tempo, quella dell'undici aprile quando andrà in scena lo sciopero generale di quattro ore del settore privato (otto ore per l'edilizia e altri comparti), proclamato dalla Camera del lavoro insieme alla Uil.
Sicurezza, precariato, sanità, fisco e contrattazione: in tutti e in ognuno di questi temi germoglia la battaglia della Cgil decisa a mettere in campo azioni mirate per «riaffermare un sistema di diritti venuto meno negli anni e che le attuali politiche del governo continuano a minare», ha detto Landini nel corso di quella che è stata definita, per tematiche e partecipazione, come “l'assemblea delle assemblee”.
Ed anche in questa espressione si esplicita la linea intrapresa dalla Cgil fatta di coinvolgimento ed ascolto: «Dobbiamo tornare a parlare fra noi al di là delle singole appartenenze di settore e dobbiamo parlare con le persone, far sapere loro che ci siamo», ha rilanciato il segretario facendo riferimento oltre che alle mobilitazioni anche alla campagna referendaria che il sindacato sta per intraprendere.
Al centro «il superamento della frammentazione del mondo del lavoro causato da vent'anni di leggi sbagliate che hanno solo guardato alla flessibilità e che ora scontiamo in termini di precarietà. Governi di destra e sinistra hanno solo ampliato le divergenze fra i lavoratori e questo mette a repentaglio la democrazia, i diritti, il sindacato stesso», ha detto il segretario nazionale.
Fra i temi cari alla Cgil c'è la sicurezza sul lavoro, sulla quale Landini si è soffermato ricordando la tragedia di Firenze, costata la vita a cinque operai, e puntando il dito contro il sistema dei sub-appalti che sarà centrale nella campagna referendaria al pari dei licenziamenti illegittimi e della precarietà. L'iter per il referendum si preannuncia come «una scommessa, visto che bisogna raggiungere il quorum, ma in un momento critico come questo serve il coraggio di fare scelte anche se poi non si sa come vanno a finire», ha incalzato Landini criticando il governo per le politiche sociali, economiche, fiscali che «virano verso modelli autoritari e di disparità» ha detto rispondendo anche a chi taccia la Cgil di fare politica.
«Sì, facciamo politica perché il sindacato deve rappresentare le persone e i loro bisogni e noi lo vogliamo fare fino in fondo, anche cambiando le leggi di questo Paese», ha dichiarato Landini. L'assemblea si è aperta con Tolstoj: un brano di “Guerra e pace”, letto dall'attore Giacinto Palmarini, ha rappresentato il filo conduttore dell'incontro all'interno del quale sono stati tanti i riferimenti ai conflitti bellici, alle spese militari, ai diritti umani. Temi sui quali la Cgil «ha posizioni chiare e condivise con associazioni, movimenti e anche dal Papa quando invoca il cessate il fuoco», ha detto il segretario Abruzzo Molise Carmine Ranieri. Durante i lavori sono stati numerosi gli interventi di lavoratori e rappresentanti sindacali volti ad accendere i riflettori sulle principali criticità dei diversi settori.
Lucida la riflessione di Claudio Ferrante, del dipartimento disabilità della Cgil, che ha messo in fila i tagli che il Governo Meloni ha fatto ai danni delle persone con disabilità «come il fondo da 350 milioni, sparito» e gli ostacoli che persistono in termini materiali, sanitari e lavorativi. Pierluigi Marini, rappresentante dell'Udu di Teramo, ha parlato dell'assenza di sostegni adeguati agli studenti abruzzesi sia per i trasporti che per le borse di studio.
Diego Di Francesco, metalmeccanico aquilano e responsabile della sicurezza, ha fornito dei numeri che hanno raggelato la sala: «Dal 2013 al 2023 in Italia sono morte 14097 persone sul lavoro; in Abruzzo sono state 404. Fra questi anche studenti in alternanza scuola-lavoro. L'80% dei decessi è nei sub-appalti», ha affermato. Non sono mancati i saluti del segretario locale Pancrazio Cordone e del rettore del rettore di UniTe, Dino Mastrocola che ha insistito su un punto: «La nostra università sarà sempre aperta al confronto, per tutti. Possono fare tutte le interpellanze che voglio, qui le porte sono aperte», ha detto in riferimento all’interpellanza di Fratelli d'Italia sulle assemblee negli atenei della Cgil. Ed è scoppiato l’applauso.
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