ABRUZZO

Le banche chiedono la deroga per poter sospendere i mutui per il sisma

L'Abi ritiene necessaria la modifica per aiutare famiglie e imprese colpite dal terremoto del Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria)

PESCARA.  L'Abi - associazione bancaria italiana - chiede una deroga alle norme Ue per evitare che famiglie e imprese colpite dal terremoto delle regioni del Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria) non possano essere aiutate attraverso la sospensione di mutui e prestiti perché considerati a rischio rimborso.

Come spiega il dg dell'Associazione Giovanni Sabatini in audizione sulla manovra, "abbiamo il paradosso che, anche se la banca vuole aiutare il cliente a uscire da una situazione di difficoltà, spalmando in un periodo più lungo la restituzione del debito, non può farlo perché rischia di pregiudicare la condizione del beneficiario, di fatto rendendogli molto più difficile la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti".

Le banche infatti sono soggette a disposizioni di vigilanza europee che considerano tali operazioni misure di "concessione" (forbearance) che comportano la classificazione del beneficiario in soggetto che ha goduto di una misura di concessione (forborne); ciò vuol dire che sui beneficiari della misura si accende un faro circa il futuro rispetto delle condizioni di rimborso del finanziamento e può comportare che la banca debba obbligatoriamente incrementare il capitale accantonato a fronte del suo maggior rischio, rendendo meno facile l'accesso al credito per il debitore Inoltre, in alcune ipotesi, la stessa esposizione deve essere automaticamente classificata come deteriorata (in default). È questo il caso delle moratorie concesse dalla banca che comportano per quest'ultima una riduzione dei pagamenti attualizzati netti relativi all'esposizione (c.d. ridotta obbligazione finanziaria) di oltre l'1% rispetto a quanto previsto dal contratto originario.