Le imprese: fare in fretta per lo sviluppo

Consensi per la nuova legge. Giammarino: quantificare le risorse

PESCARA. Le Pmi (Piccole e medie imprese) abruzzesi accolgono positivamente, sia pur con grande cautela, la bozza della nuova legge per lo sviluppo ed apprezzano la volontà della Regione di aprire un confronto sulla norma nell'ambito del Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo. La priorità, però, per le Pmi resta la soluzione del problema dell'accesso al credito, perché, dicono le associaziooni di categoria, senza risorse nessuno strumento può combattere la crisi e rilanciare l'economia.

La bozza della Legge regionale per la promozione e lo sviluppo del sistema economico regionale - 31 articoli in 12 pagine -, il cui contenuto è stato anticipato nei giorni scorsi dal Centro, è stata inviata la scorsa settimana dall'assessore regionale allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, al Tavolo del Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo, che nei prossimi giorni sarà chiamato a esprimere il suo parere consultivo.

Intanto le associazioni di categoria annunciano di voler presentare proposte per eventuali modifiche.

Esprime un giudizio complessivamente positivo sulla legge e parla di due aspetti positivi Graziano Di Costanzo, direttore regionale della Cna, la Confederazione dell'Artigianato.

«Questa bozza di legge», spiega Di Costanzo «recepisce lo "Small business act" varato dall'Unione europea nel giugno del 2008 e prevede, quindi, una valutazione dell'impatto degli oneri amministrativi rispetto alle dimensioni delle imprese».

«Con lo strumento dell'accordo di programma regionale, inoltre», prosegue il direttore della Cna, «la normativa supera anche le norme comunali, come, ad esempio, quelle urbanistiche, che fanno perdere tempo alle imprese».

Per Di Costanzo, però, «è necessario che i provvedimenti abbiano una attuazione rapida, perché le questioni fondamentali al momento sono due: i tempi e le risorse, con l'argomento credito che resta una priorità improrogabile».

Secondo il direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli, «la legge è condivisibile nei contenuti, perché è importante dare risposte concrete alle imprese».

Anche Giangiulli si concentra sul tema del credito. «La Regione non ha dato alcuna risposta», sottolinea il direttore dell'associazione delle imprese argigiane, «le banche hanno chiuso i rubinetti, la situazione è drammatica e rischia di degenerare».

«Il nostro timore è che i provvedimenti non vadano nella giusta direzione», spiega ancora Giangiulli. «Viviamo in un sistema abruzzese "banco-centrico"», prosegue, «e proprio per questo abbiamo chiesto a Castiglione di aprire un tavolo di concertazione con le banche, per trovare strumenti alla portata delle piccole e medie imprese».

Giangiulli si sofferma anche sull'introduzione del fondo rotativo, annunciata proprio dall'assessore allo Sviluppo economico. Il fondo rotativo per le Pmi, ha spiegato Castiglione, «potrà detenere in pancia somme rinvenute dal bilancio regionale, piuttosto che dal Fondo Unico per le agevolazioni alle imprese di carattere nazionale».

«La nuova legge», ha aggiunto Castiglione, «consente di utilizzare le somme previste per esempio dal Fondo rotativo per gli investimenti e la ricerca, ben 47 milioni di euro, verso azioni che solo se legiferate possono essere oggetto di finanziamento anche attraverso l'utilizzo della contrattazione collettiva».

Il Fondo rotativo «è un elemento positivo», commenta Daniele Giangiulli, «era stata Confartigianato, prima dell'estate, a sollecitarne l'introduzione, sulla base di quanto già fatto in altre regioni».

Italo Ferrante, presidente di Confapi Abruzzo, la Confederazione della piccola e media industria, si dice complessivamente soddisfatto, ma ribadisce la necessità di mettere rapidamente in atto i contenuti.

Anche Ferrante si concentra sulla questione credito. «Non so quanto potrà fare la Regione», sottolinea, «perché è più che altro un problema delle banche. La maggior parte delle aziende, però, è sottocapitalizzata e deve ricorrere necessariamente al credito».

Il presidente di Confapi, inoltre, ribadisce la necessità per le imprese di crescere e strutturarsi e rivendica il ruolo importante che, in questo percorso, svolgono le associazioni di categoria. Ferrante accoglie con soddisfazione il lavoro di Castiglione. «L'assessore regionale allo Sviluppo economico, venendo dal mondo imprenditoriale», sottolinea Ferrante, «conosce bene la situazione e fa il possibile per dare le giuste risposte ai problemi».

Secondo il direttore regionale di Confesercenti, Enzo Giammarino, invece, il primo passo da compiere è quantificare le risorse.

«Senza aver messo in chiaro se ci sono fondi, e a quanto ammontano», spiega Giammarino, «ogni discussione passa in secondo piano. quello che chiediamo all'assessore, perché le microimprese non hanno più tempo».

«Una riforma degli incentivi, in questa fase», conclude il direttore regionale di Confesercenti, «deve avere un obiettivo preciso: rimettere in moto l'economia locale, premiare finalmente le piccole e medie imprese e non solo la grande industria».

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