NUOVA DELEGA

Lolli: "Le mie priorità per il turismo"

Parla il nuovo assessore regionale: il settore attraversa un momento drammatico, occorre intervenire con urgenza

PESCARA. Sicurezza sismica, piano valanghe e piano straordinario sulla depurazione. Questi i tre punti d’attacco del nuovo assessore regionale al Turismo Giovanni Lolli. Una delega per il vicepresidente della giunta regionale (firmata il 13 febbraio dal governatore Luciano D’Alfonso), che si aggiunge a quelle sulle Attività produttive e Beni culturali. E un incarico che arriva in un momento drammatico per il settore. «Questa cosa mi è stata data in un momento particolare in cui il presidente è oberato da altri incarichi» quasi si schermisce Lolli «ed è giusto che si liberasse».

Però è una delega affine a quella sulle Attività produttive: si occuperà soprattutto di imprese turistiche.

«È una delega affine, inoltre sono già il coordinatore degli assessori regionali del Turismo».

Il turismo abruzzese in questo momento è in ginocchio.

«È un momento straordinario per la nostra regione. Già il turismo abruzzese aveva un andamento agrodolce, ma le ultime cose sono state devastanti. Bisogna quindi intervenire tenendo conto dell'emergenza. E dando risposte emergenziali, per poi collegare queste risposte a un ragionamento di prospettiva».

Quale sarà il suo metodo di lavoro?

«Intendo lavorare non chiuso nell'assessorato. Voglio lavorare con gli operatori come faccio con le imprese, sapendo che c'è un problema particolare: i nostri operatori turistici sono fondamentalmente piccolissime imprese. Lunedì verrà in Abruzzo il sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi andremo con la sottosegretaria Federica Chiavaroli a Penne e all’Aquila per capire la situazione».

Quali sono secondo lei le priorità per il settore?

«Dobbiamo fare interventi su tre punti. Primo: la sicurezza sismica delle nostre accoglienze. Vedere cioè se è possibile reperire risorse. Sono già stato al ministero per un bando che aiuti a migliorare le strutture. Secondo: faremo subito il piano valanghe. Perché è una vergogna che la regione non ce l’abbia. Lo faremo collegandoci con Aineva, l’associazione regionale che si occupa di questo problema. Terzo: considerando che la crisi del turismo abruzzese è iniziata questa estate dal mare, occorre un piano straordinario sulla depurazione, da affiancare a quanto già stabilito nel Masterplan. Sono tre mosse immediate per far vedere che la Regione affronta i primi problemi strutturali sul turismo. Perché arrivi un messaggio all’Italia che in Abruzzo si può venire perché è sicuro e pulito».

Questo naturalmente comporterà una campagna di comunicazione».

«Certo e dobbiamo lavorarci non da soli, anche con le altre regioni, come quelle del sistema appenninico».

Il comparto conta in Abruzzo circa 14.000 imprese, il 10% del sistema regionale. Sette milioni le presenze. Il Pil turistico pesa per otto punti percentuali, ed ogni punto equivale a 250 milioni di euro per un totale di 2 miliardi di euro. Sono 45 mila le imprese attive nel settore agro-turistico (quindi considerando anche la componente agricola mentre 2.400 strutture ricettive garantiscono 109 mila posti letto. L'Abruzzo, nel 2014, secondo l’Enit, è al diciottesimo posto per arrivi e presenze di turisti stranieri. Per quanto riguarda le località di interesse turistico, quelle marine registrano 3 milioni 890mila presenze, 547mila le presenze montane.

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