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M5s Abruzzo: via il privilegio del doppio vitalizio Parlamento-Regione

Depositato la proposta di legge per introdurre il divieto di cumulo tra vitalizio da parlamentare e quello da consigliere regionale

PESCARA. Torna in Consiglio regionale la battaglia sui doppi vitalizi. Nella scorsa legislatura c’aveva provato inutilmente il consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo. Ora sono i 5 stelle a riaprire il dossier. Giovedì hanno depositato la proposta di legge per introdurre il divieto di cumulo tra vitalizio da parlamentare e quello da consigliere regionale.

Spiega la consigliera M5s Sara Marcozzi: «E’ un provvedimento con effetto retroattivo che consentirebbe alla Regione di risparmiare non meno di 500 mila euro annui. Nel Paese che ha creato gli esodati e che vede milioni di persone in difficoltà, non è più possibile accettare che una casta di politici, con pochi anni di contributi, percepisca un doppio vitalizio da migliaia di euro» ha proseguito Marcozzi. «A chi è pronto ad avanzare le solite obiezioni sul principio del diritto acquisito e sui rischi di costituzionalità, facciamo sapere che la Regione Toscana ha da poco approvato una legge con gli stessi contenuti, che non è stata impugnata dal Governo e che anzi ha ottenuto il parere favorevole della Corte costituzionale».

Solo nel 2015, dicono i 5 Stelle, la Regione Abruzzo ha sborsato oltre 4 milioni di euro per onorare «un assurdo privilegio, destinato a 152 fortunati», che percepiscono un vitalizio medio di 27 mila euro l'anno. Nella lista sono inclusi anche i coniugi dei politici, che hanno il diritto alla reversibilità in caso di decesso dell'avente diritto al vitalizio. «Personalmente», ha aggiunto Marcozzi «con i soldi risparmiati darei vita ad un fondo per la vita indipendente, in grado di aiutare chi ha davvero bisogno».

Per il collega di gruppo Domenico Pettinari, «gli esponenti degli altri partiti ci diranno che abolire il doppio vitalizio è demagogia, ma la realtà è che non vogliono togliersi un euro dalle tasche. Noi del Movimento 5 Stelle già ci tagliamo il 50 per cento dello stipendio e avevamo presentato una proposta di legge regionale per estendere il taglio a tutti i consiglieri regionali abruzzesi, ma guarda caso il testo è bloccato da più di un anno in Consiglio».

Il consigliere pentastellato Riccardo Mercante si è augurato che sia la maggioranza di centrosinistra a portare una proposta in aula: «Non ci offendiamo se gli altri ci copiano, per noi l'importante è ottenere il risultato».

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