Mai più professionisti lasciati al verde dai clienti 

L’Abruzzo batte (quasi) tutti. Oggi approda in consiglio la norma che garantisce le parcelle a ingegneri, architetti, geometri, geologi, avvocati e commercialisti

L’AQUILA. Approda oggi in Consiglio regionale la legge sull’equo compenso, una norma che intende tutelare i liberi professionisti, architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, geologi, garantendo loro certezza dei pagamenti, secondo un tariffario individuato con gli Ordini professionali, e lotta all’evasione. D’ora in avanti un architetto o un ingegnere che andranno in un Comune a ritirare una concessione edilizia, prima di chiudere l’iter dovranno presentare l’autocertificazione che attesti l’avvenuto pagamento della prestazione professionale da parte del privato. Norma che avrà valore anche a fronte degli incarichi somministrati dalle pubbliche amministrazioni.
SECONDA FASE. Fatta la legge, ora gli uffici andranno a stilare un disciplinare che, in modo specifico, dovrà calare il provvedimento coprendo ogni tipo di casistica.
L’annuncio è stato dato ieri dal presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri e dal presidente della terza commissione, Emiliano Di Matteo, primi due firmatari della norma, e dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Guerino Testa.
«La legge nasce dalla fusione della proposta della maggioranza, di quella del capogruppo Marcozzi e del consigliere Smargiassi del M5S, e la terza del Pd. Li ringrazio tutti», dice Sospiri.
IL GOVERNO CI SEGUIRÀ. «Abbiamo deciso di raccogliere gli elementi migliori e confezionare una legge che veramente riesca a tutelare i liberi professionisti. Siamo la seconda Regione dopo il Lazio a portare avanti tale norma che, sono convinto, verrà ripresa anche dal Governo nazionale. Per l’architetto o l’avvocato che non vengono pagati dal cliente», continua Sospiri, «non interviene lo Stato per aiutarli a pagare le tasse, e quanti sono oggi i legali costretti a sospendere i versamenti dei contributi alla propria cassa previdenziale a fronte di parcelle professionali pagate in ritardo?».
SENTITI TUTTI. La legge risponde a un «impegno assunto dal Presidente Marsilio in campagna elettorale», chiosa il presidente del Consiglio passando la parola a Di Matteo. Che dice: «Nella stesura della norma abbiamo coinvolto tutti i soggetti interessati, ovvero gli Ordini professionali, le Associazioni di categoria e il Consiglio delle Autorità Locali, assicurando che la legge non andasse a gravare il lavoro degli strumenti amministrativi nei Comuni». Facciamo un esempio pratico: un professionista che deve produrre gli atti per un permesso a costruire attivo tutta la procedura e l’iter. Una volta che la pratica è conclusa e si reco in Comune a prelevare la concessione, e a versare gli oneri, devo portare con sè l’autocertificazione che attesti l’avvenuto pagamento della sua prestazione professionale.
VALE PER GLI ENTI. Un progetto edilizio ha varie fasi ed è evidente che al ritiro della concessione si chiede il pagamento solo di chi ha realizzato il progetto approvato, a cantiere concluso si chiederà l’autocertificazione del professionista che avrà curato la sicurezza o la direzione lavori. La norma avrà vigore anche nel rapporto con gli Enti pubblici, a partire dalla Regione o da società controllate dalla Regione, e a seguire con Comuni e Province.
ORA IL DISCIPLINARE. Inoltre, Regione, Enti dipendenti e società controllate garantiscono, nell’affidamento e nell’esecuzione degli incarichi conferiti ai professionisti, il diritto all’equo compenso. «Approvata la legge», aggiunge Di Matteo, «verrà redatto il disciplinare che andrà ad adeguare la norma rispetto alla tipologia delle professioni. Una norma che per la prima volta conferisce pari dignità alla libera professione eo restringe le maglie dell’evasione fiscale».
«Questa norma testimonia la concretezza della Giunta e del Consiglio regionale che stanno varando leggi fondamentali già nei primi mesi di governo», conclude Testa.