Maielletta, piano da 20 milioni bloccato 

L’assessore Febbo svela: niente lavori per mega piste con seggiovie e neve artificiale annunciati dall’ex giunta D’Alfonso

CHIETI. Un tormentone. Praticamente una storia infinita. Relativa alla Majelletta e al collegamento, sci ai piedi, tra le piste di Passolanciano e quelle situate in località Mammarosa affinché si possa finalmente parlare di un vero e proprio bacino sciistico. Se ne discute da quarant’anni. Forse più. Tra una incredibile sequenza di progetti, ricorsi, controricorsi e diatribe varie. Fogli su fogli che, allungati, avrebbero abbondantemente coperto da tempo la minima distanza oggetto dell’agognato collegamento. Che, ovviamente, è parte integrante dell’ultimo progetto di rilancio della stazione turistica, finanziato attraverso oltre 20 milioni di euro del Masterplan per l’Abruzzo.
I NO DEL PARCO. Ma chi pensava che, nella prossima stagione invernale, avrebbe trovato novità in quota, rimarrà ancora una volta deluso. Il fascicolo è aperto davanti all’assessore regionale al turismo Mauro Febbo il quale parte subito con una premessa: «Unire, sviluppare e promuovere il comprensorio sciistico e turistico della Majelletta resta una priorità assoluta. Si tratta infatti di una grande risorsa del territorio, una stazione invernale al servizio di una ampia fascia di appassionati che, negli anni, non è riuscita purtroppo a tenere il passo con altre realtà abruzzesi. Tempi e modalità, però, non sono quelli indicati, con grande ottimismo, dalla precedente amministrazione regionale. Va subito detto che l’Ente Parco, nel dicembre scorso, su richiesta del comune di Pretoro, ha espresso parere negativo circa la realizzazione di due sciovie ed avanzato notevoli perplessità riguardo la realizzazione dello stesso impianto di innevamento programmato».
«Ed allora, ribadendo che non si può andare avanti attraverso singole iniziative ma portando avanti un progetto unico e condiviso, non si comprende, al di là di ogni polemica, come sia possibile procedere senza prima confrontarsi, in maniera concreta, con il principale interlocutore che era e resta lo stesso al quale spetta l’ultima parola, il Parco della Majella».
GLI INTERVENTI. Nel dettaglio, i sette interventi previsti nel progetto finanziato dal Masterplan, riguardano l’installazione di una seggiovia ad ammorsamento automatico (5 milioni e 250 mila euro), delle sciovie Mirastelle e Lenette (2 milioni e 910mila euro), la realizzazione dell’impianto di innevamento (7 milioni e 300mila euro), l’implementazione del sistema di skipasss unico (un milione e 160mila euro), il recupero dell’edificio polivalente (un milione e 480mila euro), viabilità e parcheggi (un milione e 250mila euro) nonché la valorizzazione in chiave turistica dell’intero comprensorio (850mila euro).
Intanto, l’assessore Febbo mostra carte e planimetrie assicurando che farà comunque di tutto per non perdere tempo prezioso. «Nei prossimi giorni sarà convocata una riunione con i rappresentanti del Parco, il nuovo presidente dell’Arap ed i sindaci di Pretoro, Rapino, Serramonacesca e Roccamorice.
Poi sarà la volta degli operatori economici della zona, a cominciare dai titolari degli impianti di risalita. Conosco le diatribe che hanno purtroppo impedito, negli anni, almeno la realizzazione di uno ski-pass unico e si dovrà arrivare assolutamente ad una soluzione, anche magari ricorrendo alla revoca delle stesse concessioni».
COSTI DI GESTIONE. Ma ci sono altre criticità rilevate dai tecnici della Regione. «A cominciare dalla seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico che andrebbe a collegare lo stazzo di Roccamorice a colle Remacinelle», continua l’assessore. «Un impianto da realizzare, peraltro, su terreni dati in affitto ad un privato e che avrebbe comunque dei costi di gestione molto elevati in relazione al numero dei passaggi che pure, ovviamente, abbiamo tutta l’intenzione di aumentare. Ci sarà poi da lavorare tenendo appunto conto del parere negativo, circa l’impatto ambientale, espresso sui due impianti previsti che insistono sul territorio di Pretoro e Rapino, resta di rivedere anche la localizzazione, attualmente individuata dietro lo stazzo di Roccamorice e in località Mirastelle, dei bacini a servizio dell’impianto di innevamento. Infine, sulla base di alcuni sopralluoghi effettuati per il recupero della struttura polivalente di Passolanciano, ormai in abbandono, sarebbe più opportuno optare per la demolizione della stessa e la realizzazione di una nuova costruzione basata su criteri diversi».
Ma nel frattempo annunciano proteste, anche clamorose, gli albergatori del comprensorio. «Sono sicuramente i più penalizzati», conclude Febbo. «La mancanza di un innevamento programmato fa spesso saltare le prenotazioni per il periodo natalizio che rappresenta il momento cruciale di una stagione e la mancanza di un unico bacino sciistico, con relativo ski-pass, fa il resto».