Maltempo: aperta la vertenza per risarcimenti, aiuti e investimenti

Passa in Consiglio regionale il documento sull’emergenza abruzzese. E si punta sulla prevenzione: dal servizio multi-rischio alla sicurezza

PESCARA. In primis, l’individuazione di uno strumento giuridico che qualifichi i danni indiretti causati dal maltempo. Poi, altri sette punti che impegnano la Regione a farsi riconoscere tutto ciò che ha comportato e causato l’emergenza. L’Abruzzo apre così la vertenza-maltempo rispetto al governo centrale e agli enti, come Enel, Terna e Telecom, direttamente interessati. Lo fa al termine del consiglio regionale straordinario - richiesto dal Movimento 5 Stelle - svolto a Pescara e che ha visto l’approvazione del documento della maggioranza di centrosinistra e passato malgrado l’astensione al voto proprio da parte dei pentastellati.

leggi anche: Maltempo e black out: l'Enel dà il via ai risarcimenti danni Dal lunedì al venerdì presso gli sportelli di e-distribuzione di Pescara, Chieti, Teramo e Ascoli Piceno sarà possibile richiedere i moduli per l'indennizzo aggiuntivo a quello già previsto dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas. L'ente sta predisponendo l'apertura di sportelli anche a Vasto, Lanciano e Giulianova

L’Abruzzo, dopo quello che ha vissuto e subito con la nevicata, chiede un maggior potenziamento della rete elettrica. E si impegna sull’istituzione di un servizio di prevenzione multi-rischio, sull’avvio di un piano di interventi sulla sicurezza scolastica e di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici. La Regione inoltre chiederà risorse aggiuntive del fondo di solidarietà nazionale da destinare a imprese e lavoratori del settore agricolo e infine un piano di investimenti sulla sicurezza degli edifici Asp. Naufragato il tentativo da parte di M5s di istituire una commissione d’inchiesta, anche se l’opzione, ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, verrà discussa nella prossima seduta.

Alla «ragion di Stato», invocata dal capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, per la stesura di un documento bipartisan, non si è immolato neanche l’emendamento presentato dal capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, in cui si chiedeva l’inserimento, in favore di cittadini e imprese, di risarcimenti, e non meramente di indennizzi. Un’asimmetria, quella tra i due documenti passati al voto - uno votato da maggioranza e da quasi tutta l’opposizione, mentre l’altro solo dalla minoranza - sottolineata da Domenico Pettinari, del M5s.

L’opposizione, con Paolo Gatti di Forza Italia, ha anche contestato, così come affermato nel documento di maggioranza, la celerità con le quali sono intervenute le colonne mobili, nei giorni delle nevicate. «Alcune di esse», ha precisato Gatti, «sono state allertate il lunedì, ma sono arrivate di sabato».

Nel suo intervento, prima delle votazioni finali, il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha osservato che il dibattito è stato «un po’ politically correct», per cui «alcune cose non si dicono mai, altre le si dicono sempre». «C’è stata una proporzione da prevenzione irrealizzabile, è stata una guerra della neve. E rispetto a questo, la Regione Abruzzo ha organizzato il battagliamento».

Il presidente, che ha definito i sindaci «straordinari» nella gestione dell'emergenza, ha sottolineato che la Regione si è subito attivata, «ad esempio facendo in modo che Enel venisse chiamata alle sue responsabilità: «Enel ha aumentato i dipendenti sul territorio e contestualmente diminuivano le prestazioni. Così», ha osservato, «ho capito che erano nel più totale pallone. Hanno impiegato 4 giorni per collocare 450 generatori». Il governatore ha parlato anche della confusione che si è prodotta perché «per il sisma si chiama cratere sismico, mentre per il maltempo lo strumento non è un cratere nevoso, ma la delibera del 20 gennaio per fare in modo che si determini l'emergenza nazionale».

E come andrà a finire per i danni indiretti? D’Alfonso ha anticipato una sua previsione: «Secondo me ci spetterà il 65% di quanto sarà stabilito dall’Europa e dal Governo. Ma occorrerà dimostrarli».

Vito de Luca