Marco Marsilio alla guida del centrodestra

ELEZIONI ABRUZZO

Marsilio governatore nella notte: è il primo a centrare il bis / VIDEO

Il divario di 9 punti su D'Amico diventa sempre più incolmabile, entra nella storia con il secondo mandato. La Lega cala, risale Forza Italia, il Pd secondo partito

PESCARA. Marco Marsilio (centrodestra) vola verso la conferma alla guida della Regione Abruzzo. Le proiezioni di Noto per Rete8 e il Centro, che sono arrivate a coprire un campione del 25%, confermano e consolidano il vantaggio di 9 punti in percentuale sul rivale Luciano D'Amico spinto dalla colazione di centrosinistra: 54,7% su 45,3%. Un divario che gli esperti dicono che sia difficile da colmare, anche se per ora rimane a livello statistico. Se così fosse questa notte Marsilio si appresta a diventare il primo governatore a bissare il mandato nella storia dell'Abruzzo.

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Il primo discorso, le bolle di sapone e i cori "Campo largo non esiste": la lunga notte di Marsilio dopo la vittoria. Tanti i volti noti
Il presidente festeggia la conferma a Pescara: ringraziamenti, accuse e accenni di programma (video di G. Lattanzio)

D'altra parte anche la successiva proiezione (copertura al 40%) ha ripetuto Marsilio al 54,3% e D'Amico al 45,7%. Nel primo caso - sempre secondo le proiezioni - il voto raccolto dalla coalizione è al 55,6% e quindi superiore a quello di Marsilio, le liste che appoggiano D'Amico sono invece al 44,4%. Nella ottava proiezione (su un campione del 55%) Marsilio è al 54,1% e D'Amico al 45,9%.

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E anche il clima dei comitati elettorali a Pescara è indicativo: applausi ed entusiasmo fra i sostenitori di Marsilio - lui ha seguito lo spoglio da casa - atmosfera tesa in quello di D'Amico, dove comunque la speranza non muore: «Si tratta di una sfida che due mesi fa sembrava ingiocabile, invece giocheremo fino alla fine, voto a voto». A frenare le speranze nel campo largo c'è però anche l'affluenza, che è stata del 52,2%, sotto quella del 2019, quando fu del 53,11.

La terza proiezione vede Fratelli d'Italia al 24%, Fi al 14,3 e la Lega all'8,7 ( 56% per la coalizione). Sull'altro fronte, il Pd al 18,1, M5s al 7 Azione 4,5, Avs 3,4. Pd, M5s e gli alleati confidavano nella capacità di convincere gli indecisi, quegli elettori tentati dall'astensione. Se così fosse stato, il numero degli elettori che sono andati alle urne sarebbe dovuto risultare più alto.

Contrariamente alle prime indicazioni negative la Lega cala ma non molla, il Pd diventa seconda partito e Forza Italia sale al terzo posto. Al primo c'è Fratelli d'Italia. (a.mo.)