Mazzocca: «Le discariche ci costeranno 43 milioni» 

Maxi multa dall’Europa, la Regione a caccia di fondi per pagare le bonifiche. Le imprese abruzzesi che hanno raccolto i veleni attendono soldi da un anno

PESCARA. «Un investimento di 43 milioni di euro, con fondi statali e regionali, per interventi di bonifica su 40 siti abruzzesi che ospitavano discariche e oggetto di due distinte procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea». Così annuncia, in conferenza stampa, il sottosegretario alla giunta regionale Mario Mazzocca. Sull’altro fronte, però, oltre all’Unione Europea che ha multato l’Abruzzo per 10 milioni di euro, troviamo le imprese specializzate nella bonifica. Che non hanno visto neppure un euro.
Un anno di attesa. Decine di aziende abruzzesi che, a lavoro fatto, attendono da un anno di essere pagate dalla Regione. Che è stata diffidata con atti formali e ora rischia un’inchiesta bis della Corte dei conti proprio per i ritardi nei saldi dei Sal.

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Guai a superare i 30 giorni. Parliamo di fatture che vanno dai 300 ai 700 mila euro. Cifre alte che stanno mettendo in crisi le imprese non pagate. Dai rifiuti quindi arrivano nuovi guai per la Regione. Che ieri mattina ha schierato in conferenza stampa oltre a Mazzocca anche i dirigenti Emidio Primavera e Franco Gerandini, e il presidente Arta Francesco Chiavaroli.
Tocca ai sindaci. «La giunta regionale ha finanziato le bonifiche utilizzando le risorse dei fondi Fas, Cipe e del Masterplan, per scrivere la parola fine su vicende che si trascinano in molti casi da decenni», in sintesi ha detto Mazzocca. Entrando nel dettaglio della prima procedura di infrazione (quella che ha prodotto la sanzione di 10 milioni allo Stato che, a sua volta, ha avviato una procedura di rivalsa verso la Regione): «Gli interventi di bonifica si sono già conclusi in 15 siti, in altri 4 sono in fase finale, mentre in 6 casi sono ancora in corso», ha affermato Mazzocca. Il secondo avvertimento della Ue, invece, si riferisce a 11 impianti «che saranno assegnati ai Comuni e quindi ai sindaci (in qualità di commissari) cui spetterà», ha annunciato Mazzocca, «bandire e gestire gli appalti con fondi del Masterplan». Mazzocca ha anche ribadito il no della Regione alla realizzazione di un termovalorizzatore in Abruzzo. Ma ha lasciato il campo quando si è trattato di rispondere alla domanda sui ritardi dei pagamenti alle imprese. Sono maxi ritardi. «Siamo in grado di cominciare a pagare», ha però dichiarato Gerardini.
Una buona notizia. Sì, purché non resti un annuncio per quegli imprenditori che si sono rivolti al Centro affermando che: «La Regione finanzia i lavori di bonifica delle discariche abusive oggetto di infrazione Comunitaria ma non paga le imprese esecutrici». Entrando nel dettaglio: sia con i fondi Par Fsc Abruzzo 2007/2013 che con il Piano straordinario legge 147/2013, sono stati destinati ai Comuni (per il tramite della Regione Abruzzo) i fondi per gli interventi di bonifica. Sono state così stipulate specifiche convezioni con i Comuni. Ma nella realtà le imprese che hanno eseguito i lavori, anticipato somme per forniture, operai, materiali ecc. ed emesso fatture, non hanno ricevuto neppure un euro. «Mesi di silenzio, ed uffici regionali che non rispondono né alle sollecitazioni scritte e né al telefono», dicono gli imprenditori. Ma attenzione. Per i giorni successivi alla scadenza (30 giorni), vanno corrisposti gli interessi di mora su base giornaliera ad un tasso pari a quello di riferimento maggiorato dell'8%. E gli interessi costituiscono a tutti gli effetti un danno erariale. La Corte dei Conti quindi potrebbe intervenire. Come ha già fatto per i 10 milioni di multa inflitti all’Abruzzo aprendo un’inchiesta che sta per entrare nel vivo.
Chi attende. Ecco alcuni Comuni interessati al capitolo ritardi: Palena (si attende il pagamento da un anno circa), Torrebruna (si attende il pagamento da 9 mesi circa), Bellante (si attende il pagamento da un anno circa), Fraine (si attende il pagamento da un anno circa), Pennadomo, Monteodorisio e San Giovanni Lipioni (pagamenti effettuati dopo oltre un anno). Ma questa è solo una parte dell’elenco.

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