Melilla: ambiente e cantieri aperti per l’Abruzzo

SARANNO ONOREVOLI (2) Ex segretario Cgil, oggi con Sel «Bersani è una persona seria, non tradirà l’alleanza con noi»

PESCARA. «In Abruzzo la gente è delusa, sfiduciata, considera tutti i partiti uguali. Non si può alimentare una campagna elettorale vuota, ma è necessario avanzare proposte concrete. Dobbiamo essere in grado di dire cosa vogliamo fare per l'ambiente, il lavoro, le imprese e i diritti. Come diceva Gramsci, dobbiamo promuovere una grande connessione sentimentale con il popolo». La pensa così Gianni Melilla, coordinatore regionale di Sel e capolista alla Camera per l'Abruzzo.

Pescarese, 58 anni, laureato in Filosofia, Melilla, dopo un breve periodo di insegnamento, si è dedicato all'attività sindacale ed è stato prima segretario provinciale della Cgil aquilana e poi segretario regionale e componente dell'esecutivo nazionale del sindacato. A livello politico, è stato deputato nelle file del Pds (1992), consigliere regionale e presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo (1995-1997) e, infine, presidente del Consiglio comunale a Pescara (2003-2008). Nel 2010 ha condivisio l'iniziativa di Sel, divenendo il coordinatore regionale. Lavoro, ambiente, sociale, diritti e legalità. Queste, tra l'altro, le priorità dell'Abruzzo, secondo Melilla. «Ci sono 420 vertenze industriali aperte», sottolinea l'esponente di Sel, «lo scorso anno hanno chiuso mille imprese artigiane, una crisi devastante del settore commerciale, 100mila precari ed interi comparti dell'economia, come la Marineria pescarese, in mezzo alla strada. Dobbiamo proporre una politica economica ed industriale che favorisca la crescita, l'occupazione e i consumi». Rilancia anche la proposta del reddito minimo (600 euro ai giovani disoccupati), Gianni Melilla, perché creerebbe un “circuito virtuoso”. Sul fronte ambientale, secondo il candidato di Sel, tra lotta al dissesto idrogeologico e disinquinamento dei fiumi, si potrebbero aprire «migliaia di piccoli cantieri che darebbero lavoro a tantissimi giovani». «Con i 17 miliardi di euro necessari per comprare 90 caccia bombardieri», aggiunge, inoltre, Melilla, «si potrebbero aprire milioni di cantieri, di cui decine di migliaia in Abruzzo. Noi siamo per una politica Keynesiana: lavori pubblici per creare occupazione». «Lo stato sociale, inoltre, dovrebbe essere in grado di supportare anziani, disabili e persone non autosufficienti. La politica, soprattutto in Abruzzo», dice ancora l'esponente di Sel, «deve ritrovare la normalità dei suoi limiti, a partire dalla trasparenza e dal rifiuto delle logiche clientelari e delle raccomandazioni. La legge è un limite ed un principio per tutti, compresi i politici. Io, ad esempio, non so neanche cosa sia un avviso di garanzia». Melilla taglia corto sulla eventuale apertura del Pd a Monti: «Bersani è una persona seria», afferma, «e non penso che verrà meno agli impegni presi con 3,5 milioni di persone che hanno votato alle primarie. La coalizione è salda». «Mi piacerebbe che la gente, quando pensa a me, pensasse al 'compagno', nel senso originario del termine», conclude Gianni Melilla, «come condivisione della vita, del futuro e delle speranze».

Lorenzo Dolce

©RIPRODUZIONE RISERVATA