Melilla: pensieri lunghi per la sinistra

L'ex sindacalista e deputato eletto coordinatore regionale di Sel

PESCARA. Le note di «La storia siamo noi» di Francesco De Gregori lasciano sfumare e prendono il sopravvento su «Bella ciao» quando l'assemblea costitutiva di Sinistra ecologia e libertà (Sel) plaude alla nomina di Gianni Melilla a coordinatore regionale del partito di Nichi Vendola.

L'aula dell'ex Aurum è troppo piccola per contenere questa folla di ex comunisti, molti sindacalisti Cgil, qualche volto noto, ex Pd e ambientalisti. L'ex deputato Pds, consigliere regionale ds e prima di tutto segretario regionale Cgil, a 54 anni ha l'entusiasmo di un tempo. E lui è il primo ad ammetterlo: «È perché quando si è volontari della politica si respira il vero significato della politica».

Per Melilla è una conferma, essendo da un anno l'anima dell'assemblea costituente di Sel in Abruzzo, che gli viene consegnata dal primo congresso regionale e che gli fa porre nuovi obiettivi. Alla luce anche di un'anteprima dei risultati di un sondaggio Swg che in Abruzzo vedrebbe Sel all'8,5 per cento, con il 10 per cento dell'elettorato sotto i trent'anni.

Curioso che a fornire questi primi dati sia stato in mattinata Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, intervenuto al congresso Sel insieme ad Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale Idv, i due partiti dai quali Sel attingerebbe maggiormente alle elezioni. «Le forze del centrosinistra in questo momento in Abruzzo conquisterebbero 4 senatori», ha aggiunto Paolucci idealizzando un connubio sul quale il congresso regionale Sel ha continuato a interrogarsi per tutta la giornata.

«Noi dobbiamo ragionare con chi è disponibile e con chi ci fa progredire, il problema semmai si presenterà dopo, quando si tratterà di utilizzare queste alleanze per crescere e far tornare finalmente la politica utile», è il messaggio che invia Betti Leone, anche lei ex sindacalista Cgil e del comitato nazionale Sel (Claudio Fava della segreteria nazionale non è potuto arrivare a causa del maltempo sulle strade). In platea annuiscono gli ex assessori comunali Walter De Cesare (Chieti) e Tommaso Di Biase (Pescara). «Le primarie non sono un fatto identitario del Pd», incalza l'ex sindacalista, «per noi sono uno strumento necessario per misurare il gradimento delle nostre idee e del cambiamento che vogliamo apportare».

E il congresso Sel applaude quando a proposito di cambiamento Betti Leone grida: «C'è bisogno di una nuova classe dirigente che si ponga le domande prima di dare risposte, c'è bisogno di dirigenti-giovani di testa». Melilla offre la sponda: «Chiediamo al centrosinistra di individuare i pensieri lunghi, come diceva Berlinguer, in grado di svuotare il Berlusconismo». Al voto Melilla non ha avversari, passa all'unanimità. «Non c'è un'alternativa perché i delegati hanno già discusso a livello provinciale», spiega dando poi appuntamento alla conferenza programmatica di aprile all'Aquila con Nichi Vendola. Per quell'appuntamento sono già stabilite le priorità: ricostruzione, lavoro, lotta alla provertà con la sanità e tutela dell'ambiente.

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