Meno risorse per le grandi opere

Disavanzo sanitario, l'Abruzzo dovrà utilizzare 94 milioni dei fondi Fas

PESCARA. L'utilizzo dei fondi Fas a copertura parziale del disavanzo sanitario comporterà il taglio drastico dei finanziamenti destinati agli interventi per le opere infrastrutturali in Abruzzo. Dopo la decisione di mercoledì in Consiglio dei ministri, è l'associazione nazionale dei costruttori (Ance) a denunciare il via libera del Cipe allo stanziamento di 1,3 miliardi per compensare lo sbilancio sanitario di Abruzzo, Campania e Lazio a discapito delle risorse destinate alle grandi opere.

Su proposta del ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, il Comitato per la programmazione economica ha infatti autorizzato l'utilizzo del Fondo per le aree sottoutilizzate relativo ai programmi di interesse strategico delle Regioni Abruzzo (160 milioni di euro), Campania (322 milioni di euro) e Lazio (796 milioni di euro).

«In questo modo», rileva il presidente nazionale dei costruttori, Paolo Bizzetti, «sono stati sottratti 823 milioni alle infrastrutture. Una decisione contrasta quanto ci aveva garantito il ministro Fitto non più tardi di una settimana fa, cioè che il governo si stava opponendo a un uso improprio dei Fas da parte delle Regioni».

L'Abruzzo, dovrà in pratica rinunciare a 94 dei 160 milioni di euro previsti per il programma strategico delle infrastrutture. Un piano che, sulla carta (vedi tabella), prevede alcune relizzazioni importanti come il potenziamento dell'aeroporto d'Abruzzo, la creazione del polo portuale Pescara-Ortona, l'ammodernamento dell'autostrada Teramo-L'Aquila-Roma oltre a una nuova autostrada del mare e a una Pedemontana. Nel programma, figurano anche i progetti di velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma e la realizzazione di una nuova linea ferrata tra l'Aquila e Tagliacozzo. Cosa rimarrà di questo piano dopo la sforbiciata ai fondi Fas è difficile dire. In Abruzzo, i tagli erano previsti e addirittura sollecitati dalla Regione. Anche perché il mancato ricorso ai Fas per ripianare il disavanzo della sanità, avrebbe comportato l'aumento automatico delle tasse.

«A questo punto», osserva il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, «l'unico modo per sostenere il programma sulle infrastrutture è puntare tutto sull'accordo quadro del 2009 firmato con il ministro Matteoli su un piano da 6 miliardi per le infrastrutture. Bisogna spingere sul ministero per riservare all'Abruzzo una quota dei finanziamenti, ma per monitorare l'andamento dei progetti è necessaria una cabina di regìa». (cr.re.)

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