Mutui prima casa, paga la Regione

Niente interessi per 22 mesi e rate sospese anche ai lavoratori della sanità

PESCARA. C’è la possibilità di non pagare per 22 mesi gli interessi dei mutui e di rinviare per un anno la restante quota nel provvedimento da 2 milioni che la Regione sblocca in favore delle famiglie colpite dalla crisi. Un pacchetto esteso ai lavoratori della sanità privata.
Chi ha un mutuo acceso per l’acquisto o la ricostruzione della prima casa e non ce la fa a pagarlo perché la crisi gli ha tolto il posto di lavoro o l’azienda gli ha sospeso lo stipendio può chiedere aiuto a questo piano d’intervento sociale disposto in accordo con l’Abi (associazione bancaria italiana) e coordinato da Abruzzo Sviluppo. La condizione comunque vincolante per accedere alle agevolazioni è che il reddito complessivo delle famiglie interessate sia inferiore ai 15mila euro.

Altra cosa importante è che in via esclusiva e considerate le oggettive situazioni di difficoltà, la Regione ha esteso le agevolazioni ai lavoratori della sanità privata e di pubblica utilità, primi fra tutti i lavoratori di Villa Pini e San Stefar. In questo caso, infatti, la condizione è che i lavoratori non siani retribuiti per un periodo non inferiore ai tre mesi a causa sempre della crisi in cui versa la loro impresa. Cosa in cui gli impiegati Villa Pini o San Stefar rientrano abbondantemente.

Il programma d’intervento è stato presentato dall’assessore alle Attività produttive Alfredo Castiglione che ha sottolineato anche come spera che i tempi per la pubblicazione sul Bura e quindi per il via libera al programma siano più veloci possibili in modo da fine marzo di accogliere le prime domande. «Non sarà possibile stilare una graduatoria», fa subito sapere Castiglione affiancato da Riccardo Bertazzo dello staff dell’assessorato, «per cui le domande saranno ordinate a seconda della data della loro presentazione e fino ad esaurimento del fondo». Scendendo nei particolari tecnici, la Regione corrisponderà la quota interessi dei mutui prima casa per un periodo massimo di 22 mesi mentre gli istituti di credito sospenderanno il pagamento della quota capitale per 12 mesi.

Abruzzo Sviluppo, prevedendo forse una corsa alle agevolazioni, ha provato a farsi un’idea sul numero delle domande che saranno presentate, salvo poi rinunciarci a causa dell’evolversi della situazione generata dalla crisi. Resta il fatto che la perdita di lavoro deve essere anteriore ai 6 mesi precedenti la pubblicazione del bando e che le difficoltà devono essere tali da incidere sul reddito familiare in misura non inferiore al 30 per cento.

I richiedenti dovranno avere cittadinanza italiana o di stato membro Ue, residenza anagrafica nell’alloggio sottoposto a mutuo, non devono godere di altri diritti di proprietà, e l’immobile sottoposto a mutuo deve essere identificato come prima casa e abitazione principale. Particolare non irrilevante è che le domande potranno essere presentate anche dai residenti nei Comuni del sisma, a patto che non usufruiscano già di altre agevolazioni.