«Né air-gun, né attività militari», lo spiaggiamento dei capodogli resta un mistero

Il Ministero esclude che i cetacei di Vasto possano essere stati disturbati e dirottati da attività di ricerca petrolifera o esercitazioni militari

PESCARA. Dopo Assomineraria, anche il ministero dello Sviluppo economico smentisce l’utilizzo di air-gun o di sistemi militari in Adriatico come possibile causa dello spiaggiamento dei sette capodogli a Vasto nella notte tra l’11 e il 12 settembre (quattro riuscirono a riprendere il largo). In una nota, la Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche specifica che «nelle acque italiane e, in particolare, nel medio/basso Adriatico, alla data dello spiaggiamento o nei giorni precedenti, non era in corso alcuna attività di ricerca di idrocarburi autorizzata dal Ministero. Inoltre, nell'ambito degli accordi di collaborazione in atto con la Marina Militare ed il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, attinenti, tra l'altro, il monitoraggio permanente delle navi commerciali e scientifiche che effettuano indagini sismiche nelle acque italiane, dalle verifiche svolte è risultato che, nei giorni in cui è avvenuto lo spiaggiamento, nella zona non operava nessuna nave oceanografica dotata di sistemi (airgun e similari) citati dai media quali possibili cause dello spiaggiamento dei capodogli. L'unica attività rilevata», aggiunge il ministero, «è stata quella effettuata da una nave impegnata in una campagna di ricerca scientifica riguardante la raccolta, l'uso e la gestione di dati per la tutela della fauna ittica». Nel precedente comunicato di Assomineraria si precisava a proposito dell’uso di air-gun per la ricerca di idrocarburi lungo la costa croata, che gli ultimi rilievi risalivano agli inizi dell’anno.

L’ipotesi che i cetacei siano stati disturbati da sonar o da attività petrolifere era stato a sollevata dai ricercatori accorsi a Vasto per l’analisi delle carcasse.

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