Una protesta dei lavoratori del commercio (foto di Giampiero Lattanzio)

ABRUZZO / ZONA ROSSA

Negozianti senza incassi: "Azzerate le tasse locali" / VIDEO E FOTOGALLERY

Ristoratori e commercianti avviano mobilitazione: la Regione eroghi i ristori entro il 31 dicembre

PESCARA. Magazzini con merce invenduta, ma da pagare, casse vuote anche per anticipare la cassa integrazione ai dipendenti, disdette su ristoranti e alberghi in un periodo che vale metà del fatturato.

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Pescara accende le luminarie nella zona rossa
Luci e albero di Natale in piazza Salotto in attesa di poter tornare alla normalità (video di Giampiero Lattanzio)

Commercianti, esercenti e albergatori d'Abruzzo, convocati da Confesercenti su Google Meet, denunciano conseguenze pesantissime per il prolungamento della zona rossa in Abruzzo, unica regione rimasta, e chiedono azzeramento di tasse locali e regionali, erogazione ristori regionali entro il 31 dicembre, nuovi ristori a copertura dell'ulteriore chiusura, credito d'imposta regionale sulle altre misure.

«Pagheremo un prezzo altissimo e ci sono precise responsabilità. Avviamo una mobilitazione perché entro fine anno la Regione Abruzzo eroghi i ristori promessi in estate e arrivati a poche centinaia di aziende» ha detto Daniele Erasmi, presidente regionale dell'associazione di categoria. Acceso il dibattito nell'assemblea, coordinata dal direttore Lido Legnini e trasmessa in diretta Facebook sulla pagina di Confesercenti. «Anche se una parte del negozio è rimasta aperta, gli incassi sono azzerati» spiega Marina Dolci, negoziante di abbigliamento e sport. «Chiediamo che i negozianti abbiano le stesse possibilità concesse ai balneatori: tasse azzerate. Nessuno più crede alle promesse di riapertura in poche ore che i politici vanno dicendo».

«Abbiamo già dovuto disdire un Natale che prometteva bene» prosegue il presidente degli albergatori, Daniele Zunica, «subiremo la concorrenza delle vicine Marche e non potremo anticipare la cassa integrazione. Siamo ostaggio di una Regione mediocre».

La situazione è disperata e quando si intravedeva una possibilità con il ponte dell'Immacolata», attaccano i rappresentanti dei venditori ambulanti, guidati da Domenico Gualà, «siamo stati ancora umiliati». Dai settori fiere, eventi, animazioni confermano che tutto resta fermo, «ma solo in Abruzzo».

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