la denuncia del comitato no-elettrodotto

Neon accesi sotto i tralicci? «È l’elettromagnetismo»

CEPAGATTI. L’immagine è suggestiva: un gruppo di persone impugna tubi al neon che miracolosamente si illuminano come le spade di Guerre Stellari. Secondo il racconto degli attivisti dei Comitati No-el...

CEPAGATTI. L’immagine è suggestiva: un gruppo di persone impugna tubi al neon che miracolosamente si illuminano come le spade di Guerre Stellari. Secondo il racconto degli attivisti dei Comitati No-elettrodotto che si battono contro la realizzazione della Villanova-Gissi di Terna, «il 6 dicembre a Cepagatti 20 neon lunghi tra i 60 e i 120 centimetri si sono accesi in pochi minuti sotto i cavi dell'alta tensione dell'elettrodotto esistente». Le immagini di questo “neon-mob” notturno stanno facendo il giro del web con migliaia di visualizzazioni «e portano certamente», dicono i comitati, «argomenti a favore della legittimità delle preoccupazioni sanitarie collegate all'esposizione ai campi elettromagnetici delle linee ad altissima tensione», dicono citando uno studio dello Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) di Lione sulla relazione tra frequenze generate dagli elettrodotti e tumori. Dopo l'esperimento, i cittadini hanno divulgato sui social le foto, a testimonianza della «volontà di continuare con ogni mezzo ad opporsi alla realizzazione dell'opera, chiedendo alla Regione fermezza e decisione nei confronti della società Terna». Nelle scorse settimane ci sono stati molti episodi di blocchi delle immissioni in possesso relative ai decreti espropriativi e di occupazione emessi nei confronti dei proprietari dei terreni dove dovrà passare l’elettrodotto. I cittadini dei comuni (13 su 16) che avevano firmato accordi con Terna hanno chiesto ai sindaci di fare marcia indietro, revocando quelle intese. Nel frattermo la giunta regionale ha revocato la Determina 130/2008 “Sorgi” che stabilisce le linee guida per il passaggio degli elettordotti e di altre infrastrutture. «Rimane chiaro», dicono i comitati, «che la decisione presa dal direttore Sorgi, in quanto non collegialmente convalidata in sede di Consiglio, abbia costituito, così come la successiva determina che approvava il corridoio ottimale dell'elettrodotto, un di fatto di gravità assoluta, che secondo i comitati deve portare a riesaminare (anche con una nuova Via nazionale) tutto l'iter procedimentale e le autorizzazioni concesse».