Olio senza data di scadenza, protesta di Coldiretti Abruzzo

In base a una normativa europea l’olio potrebbe essere messo in vendita senza data di scadenza con gravi danni per tutto il sistema che, solo in Abruzzo, conta 300 frantoi

PESCARA. “NO all’eliminazione della data di scadenza dell’olio di oliva. NO all’eliminazione della qualità nelle produzioni italiane”. Sono queste le parole della Coldiretti Abruzzo in riferimento a quanto previsto dal disegno di legge europea che prevede un termine minimo di conservazione dell’olio che non deve essere superiore ai 18 mesi. Un disegno di legge europea del 2015 rischia di modificare l’etichettatura degli oli di oliva, abrogando le norme che prevedono la stampa con l’indicazione dell’origine delle miscele di oli di oliva, dando rilevanza cromatica rispetto allo sfondo, alle altre indicazioni e alla denominazione di vendita, con l’effetto di attenuare i livelli di tutela nella commercializzazione dell’olio di oliva.

L’eliminazione della data di scadenza dell’olio di oliva favorirebbe, secondo Coldiretti, lo smaltimento dell’olio vecchio e farebbe venir meno un importante misura di salvaguardia per il consumatore. Sempre secondo l’associazione dei coltivatori, senza l’indicazione della data di scadenza si arriverebbe ad una grave perdita del prodotto di tutte le sue qualità. L’eliminazione della data di scadenza recherebbe inoltre danni ai produttori italiani, anche abruzzesi, che hanno visto negli ultimi anni aumentare il profitto dell’extravergine regionale sia all’interno che all’esterno dei confini nazionali, a favore dell’olio di oliva tunisino, importato senza dazi nell’Unione Europea con stime di 35.000 tonnellate l’anno.

Il consiglio di Coldiretti è quello di guardare con più attenzione le etichette ed acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. “L’olio di oliva - afferma la Coldiretti - è un settore strategico per l’economia agricola regionale che conta 6 milioni di piante su circa 46mila ettari che rappresentano il 50% della superficie agricola arborea utilizzata, per un totale di circa 60mila aziende di cui 15mila coltivano prevalentemente olivo, oltre 300 frantoi e tre Dop presenti nelle province di Chieti (colline Teatine), Pescara (Aprutino Pescarese) e Teramo (Petruziano delle colline teramane).