Ordigno in fiamme, torna l’allarme piromani

Fuoco nello scatolone di paglia e polistirolo piazzato vicino alla Montecatini. Lo hanno scoperto i pompieri che avevano spento un altro rogo    

BUSSI SUL TIRINO. Lo scatolone imbottito di paglia e polistirolo, con una candela accesa all'interno, avrebbe innescato l'inferno tra le sterpaglie a pochi passi dalla Montecatini, dove era stato piazzato. Ma prima hanno fatto i vigili del fuoco di Alanno che sabato sera, poco prima delle undici, hanno trovato quell'ordigno rudimentale che aveva iniziato ad ardere in un appezzamento vicino a quello dove avevano appena finito di operare, davanti all'ingresso di Bussi.

Un ordigno rudimentale ma efficace, secondo i vigili del fuoco che sul posto hanno chiamato subito i carabinieri che hanno poi provveduto a sequestrare lo scatolone.


Tutto era partito poco prima delle dieci di sabato sera quando davanti all'ingresso di Bussi, vicino ai nuovi pozzi per l'acqua, due mezzi del distaccamento di Alanno erano stati chiamati a spegnere le fiamme che si stavano propagando in un piccolo terreno di sterpaglie. Alla fine dell'intervento, breve perchè l'incendio era stato preso in tempo al punto da interessare appena una cinquantina di metri, i vigili del fuoco coordinati dal caposquadra Cleto Di Domizio hanno proceduto al normale sopralluogo per ultimare la bonifica della zona. Ma proprio durante l'ispezione si sono accorti di un piccolo bagliore che spuntava da un terreno limitrofo, ancora tra le sterpaglie. Si sono fatti avanti, pensando a qualche nuovo focolaio, e invece si sono trovati davanti quell'ordigno che in un paio d'ore avrebbe innescato un nuovo incendio.


Nello scatolone imbottito di paglia era stato piazzato un pezzo di polistirolo con una candela accesa: bruciando lentamente, il polistirolo consente all'incendiario di allontanarsi in tutta calma dal luogo dove le fiamme si propagano nel giro di un paio d'ore. Quanto basta per spostarsi e magari farsi vedere altrove, proprio mentre viene scoperto l'incendio.

Una tecnica utilizzata chissà quante volte dall'inizio dell'estate a oggi, nei mesi in cui la Val Pescara è stata martoriata dagli incendi con danni indicibili per tutta la zona del parco della Maiella.

Ma mentre gli abitanti di Abbateggio, il paese sgomberato a fine agosto dopo che le fiamme avevano attaccato auto e abitazioni, aspettano il risarcimento dei danni, ecco di nuovo i piromani. Implacabili. Impuniti. La speranza di beccarne qualcuno è ora tutta riposta in quello scatolone sequestrato prima che ardesse completamente: forse l'incendiario ha lasciato le sue impronte.