Paolucci: il ministero non può fermarmi 

Una lettera del Dg Urbani dà lo stop al Dea di secondo livello diviso tra Pescara e Chieti. L’assessore ribatte: «Andrò avanti»

PESCARA. «Si esprime parere non favorevole sulla delibera 271 del 2017 e si rimane in attesa», firmato Andrea Urbani, direttore generale della programmazione sanitaria. Così termina la lettera che, il 13 novembre scorso, i ministeri della Salute e dell'Economia e Finanze hanno inviato alla Regione Abruzzo.
Il documento, di cui il Centro è venuto in possesso, dà lo stop al piano di creare un super ospedale condiviso tra Pescara e Chieti. Ma nella lettera di Urbani c’è un’incongruenza. Almeno così pare. L’atto infatti fa riferimento a due diversi decreti del commissario ad acta per la sanità abruzzese: all’inizio parla del decreto 55 del 2016, che ridisegna il piano sanitario regionale, ed è stato approvato dallo stesso ministero della Salute, e poi del 79 che è successivo e non ha lo stesso valore. Ma andiamo per ordine e torniamo alla lettera.
CHE COSA DICE. Subito si legge: «Delibera di giunta regionale 762 del 2016, decreto del commissario ad acta numero 55 recante piano di riqualificazione del servizio sanitario abruzzese» (vedi l’immagine 1 a destra). Il dg Urbani quindi passa ad esprimere il proprio parere ma, dopo aver richiamato la stessa delibera 762, «relativa alla Costituzione una commissione per l'integrazione funzionale dei presidi ospedalieri di Pescara e Chieti», sembra fare confusione riferendosi al decreto commissariale 79 (vedi immagine 2) che favorisce la sanità pescarese nella parte in cui stabilisce che: «La struttura del Dea di secondo livello viene individuata in quella con maggior numero di funzioni hub nelle reti tempo-dipendenti», che, in parole semplici, significa Spirito Santo di Pescara e non Policlinico di Chieti. Ma la lettera va oltre e, citando sempre il decreto 79, sottolinea che quest’ultimo prevedeva «entro il 31 dicembre 2016 uno studio di fattibilità». Quindi la Regione, dice Urbani, sarebbe anche in grave ritardo.
IL VERO DECRETO. Andiamo però a vedere il documento esatto, il decreto 55 del 10 giugno 2016: l'atto che riqualifica il servizio sanitario regionale (immagine 3). A pagina 23 di questo atto si legge che, entro il 31 dicembre 2017 (e non entro lo stesso giorno del 2016), la Regione deve «sviluppare l'attivazione della connessione funzionale tra i presidi ospedalieri di Chieti e Pescara al fine di assicurare le funzioni nell'ambito delle reti tempo-dipendenti prevista per un Dea di secondo livello». Un ospedale quindi condiviso (immagine 4) e nessun ritardo. Ma nella lettera di Urbani questo passaggio non c’è. E si accusa la Regione di un doppio ritardo sia nell'attuazione delle rete ospedaliera sia nell’eliminazione delle discipline doppione, usando come esempio la Cardiologia interventistica con emodinamica. Il che significa, secondo Urbani, che Chieti dovrebbe perdere l'emodinamica interventistica pur avendo il polo cardiochirurgico.
IL 118. Un ritardo in realtà c'è ed è quello dell’individuazione del luogo dove sistemare il Dipartimento di emergenza di secondo livello interaziendale, la centrale operativa regionale del 118 che, secondo l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, dovrebbe sorgere all'aeroporto d’Abruzzo.
L’ASSESSORE. Paolucci, interpellato dal Centro, si esprime così sulla lettera di Urbani: «Non ferma il Dea di secondo livello condiviso tra Pescara e Chieti», afferma, «vado avanti a costo di scontrarmi con il ministero. Il titolo quinto della Costituzione me ne dà facoltà perché stabilisce l’autonomia della Regione nelle scelte sanitarie. Infine confermo la confusione che viene fatta tra i due decreti commissariali. E vorrei anche sapere perché», conclude l’assessore.
LA POLITICA. Inevitabili le reazioni politiche. L’attacco alla Regione arriva dal consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo. Ma scendono in campo anche gli esponenti del centrosinistra teatino, Luigi Febo e Chiara Zappalorto. «Una doccia fredda», dice Febbo, «che arriva a 24 ore di distanza dalla presa di posizione del Comitato di Salvaguardia dell’Ospedale di Pescara, che chiede la nomina di un Commissario per la realizzazione del Dea secondo livello nello Spirito Santo. Oggi, invece, spunta una lettera secretata che», sostiene il forzista, «sbugiarda clamorosamente l'operato di Paolucci e denuncia inadempienze e ritardi. Questo parere negativo è di una gravità assoluta perché mette in discussione l'intera offerta sanitaria dell’intera Regione».
«Chiediamo alla Città (cioè Chieti, ndr) uno scatto d'orgoglio, di essere uniti a sostegno della delibera già adottata dalla Giunta regionale su un ospedale che dia a Chieti e Pescara ruoli distinti chiari e integrati funzionalmente», affermano invece i teatini Zappalorto e Febo. Secondo i quali l’unico atto mancante è quello della Centrale del 118 «che a nostro avviso potrà stare a Chieti poiché dotata di un'ottima strumentazione», dicono.