Papa Giovanni Paolo IIL'incontro con gli operaidelle aziende di San Salvo

Il 1983 è l'anno della seconda visita ufficiale in Abruzzo. Il Pontefice: il lavoro associa gli uomini al Creatore

L'AQUILA. Gli articoli - che saranno pubblicati fino al primo maggio - giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II in piazza San Pietro da parte di Benedetto XVI, sono tratti dal libro «Giovanni Paolo II e l'Abruzzo». Il libro (editrice Graphitype) scritto da Giustino Parisse, caporedattore del Centro ripercorre le visite pubbliche e private del Papa polacco in Abruzzo. Oggi si racconta in particolare l'anno 1983 quando Giovanni Paolo II arrivò in Abruzzo per la seconda delle sue visite ufficiali nella nostra regione. Incontrò gli operai a San Salvo. Ma non mancò di fare almeno una gita privata sulle piste di Campo Felice.

di Giustino Parisse

Nel 1983 il Papa torna per la seconda volta in Abruzzo per una visita ufficiale (la prima era stata nel 1980 sul Gran Sasso e all'Aquila). Nel sito Internet del Vaticano sotto la data del 19 marzo 1983 è scritto: Pellegrinaggio tra i lavoratori della zona industriale di San Salvo (Chieti) e a Termoli, nel Molise. Viene poi riportata una brevissima frase del Pontefice che sottolinea il senso di quella visita: "Il lavoro associa gli uomini al Creatore".

Il 19 marzo di ogni anno la Chiesa festeggia San Giuseppe lavoratore, il padre putativo di Gesù. E' per questo che il Pontefice in quella data ha sempre voluto incontrare i lavoratori. Lo farà, ancora in Abruzzo, nel 1985 quando si recò in visita nella Marsica e in particolare a Telespazio. Quella visita nella Marsica prevista per il 19 marzo fu spostata al 24 a causa di una nevicata che aveva reso le strade impraticabili. Il lavoro, Karol Wojtyla, lo aveva conosciuto bene. Da giovane (nell'autunno del 1940), prima di diventare sacerdote e sotto l'occupazione nazista della sua Polonia, il futuro Papa era stato assunto dall'industria chimica Solvay nella quale lavorò per quattro anni andando in fabbrica a piedi anche con la neve e il freddo.

Quel 19 marzo del 1983 il Papa visitò in particolare la zona industriale di San Salvo. Si intrattenne prima con gli operai della Magneti Marelli dove celebrò la Messa alla presenza di migliaia di fedeli provenienti da ogni parte d'Abruzzo e poi con quelli della società italiana vetri (Siv) dove rimase a pranzo insieme agli operai. Così quella storica visita viene ricordata nel sito Internet del Comune di San Salvo (il testo è di Antonio Cilli): «Il 19 Marzo del 1983, festa di San Giuseppe, un grande evento accadeva nella piccola comunità sansalvese: Giovanni Paolo II si recava in visita alle maestranze dell'allora Siv e Magneti Marelli. Alla Siv il Papa si è voluto accostare ad uno degli altiforni e ha mangiato alla mensa della fabbrica. Monsignor Vincenzo Fagiolo, Arcivescovo di Chieti-Vasto, preparando i fedeli alla visita del Santo Padre scrisse: "Non sarà un incontro festaiolo, di circostanza e di esibizionismi. Condivideremo la Sua solidarietà con il mondo del lavoro". Nel solco tracciato da Giovanni XXIII, Paolo VI e dal Concilio Ecumenico Vaticano II, Egli ha seminato, con la forza del Suo umanesimo e con la luce della Sua profonda fede cristiana, frutti sicuri di progresso sociale e morale a favore dell'uomo e dell'intera famiglia umana. Quel giorno Papa Giovanni Paolo II, parlando a circa centomila persone, ha legato passato e presente della storia sansalvese, che è in gran parte la storia dello stesso Abruzzo, ed ha ribadito la stretta connessione tra lavoro e preghiera, tra progresso sociale e spirituale. Significative le sue parole: "Da questa cittadina che prende il nome del monaco Salvo, il mio pensiero si estende a tutti gli abitanti d'Abruzzo e Molise. Li raggiungo ovunque essi si trovino, nelle popolose città e nei paesi più piccoli, sulle montagne e in riva al mare. E non dimentico coloro che hanno dovuto lasciare questa terra per motivi di lavoro. Vorrei che tutti si sentissero cordialmente abbracciati dal mio benedicente saluto, che ad ognuno rivolgo da questo luogo suggestivo, dove ancora sembra risuonare il motto Ora et labora dei monaci benedettini che qui si stabilirono fin dalla metà dell'ottavo secolo, provenienti dalla non lontana abbazia di Montecassino"..»

Il quotidiano il Messaggero di domenica 20 marzo 1983 scrisse fra l'altro: «Il momento più toccante dei 1120 metri del percorso del Papa lungo le linee di lavorazione della Magneti Marelli è stato certamente quando un operaio, in tuta blu come tutti i suoi colleghi, si è staccato dal suo gruppo e si è avvicinato con passo deciso al Pontefice. Poche parole e subito si sono abbracciati. I giornalisti hanno dovuto aspettare qualche minuto prima di conoscere i particolari dell'episodio.

L'operaio, Franco Giorgetta, residente in un piccolo centro del Molise, Montemitro, è di origine slava ed ha voluto farlo sapere al Papa che gli ha chiesto della famiglia e dei parenti lontani, dove vivono e cosa fanno. Un colloquio, insomma, come fra vecchi amici, proprio come prerogativa di Giovanni Paolo II che all'austerità del cerimoniale preferisce il contatto diretto con la gente. Più avanti un gruppo di lavoratori ha attorniato il Papa tenendo in mano ramoscelli di ulivo e cantando "Vola vola", la più nota e forse anche la più bella canzone del folklore abruzzese.

Alle 11,30 precise l'incontro con la grande folla, non meno di 50.000 persone, nell'immenso piazzale antistante la fabbrica.

Con un pulmino "850" Fiat, carrozzato Bertone, scoperto, Giovanni Paolo II ha percorso il tracciato transennato tra la gente in attesa delle prime ore dell'alba: ha stretto migliaia di mani, ha risposto ai saluti, agli auguri, mentre il grande piazzale si animava in un festoso tripudio di bandiere a strisce bianche e gialle.

Alle 12,55 la partenza per la Siv con il pranzo fra gli operai».

I giornali pubblicarono anche il menù di quel pranzo con gli operai della Siv: antipasto "delizie dell'Adriatico" (a base di scampi e calamaretti); risotto salmone e champagne; cosciotto di vitello alla Napoleone, carote glassate e spinaci al burro; barchetta di ananas al pon pon (gelato). Il tutto innaffiato con Trebbiano e Cerasuolo d'Abruzzo, annata 1981.

I cibi erano stati "coordinati" da Filippo Di Francesco, titolare del Bellavista di Chieti; il pesce era stato preparato dal ristorante Apollo 12 di Francavilla al Mare.

In quella occasione intervenne anche Remo Gaspari, allora ministro della Repubblica e uomo politico di rilievo nella storia d'Abruzzo. «Con la sua visita fra noi» disse Gaspari «nel ricordo di San Giuseppe, patrono dei lavoratori, Sua Santità, ha voluto riaffermare la sua costante sollecitudine per i lavoratori, una sollecitudine che nasce da una giusta e profonda esigenza pastorale ma anche da una sua intensa esperienza personale».

Il Papa dopo aver lasciato San Salvo visitò il porto di Termoli nel Molise, e in serata raggiunse l'aeroporto di Pescara da dove, a bordo di un Dc9 partì per Roma.

VISITA PRIVATA.
Ma in quell'anno, esattamente nella primavera del 1983, Giovanni Paolo II non dimenticò di fare una "capatina" sulle nevi di Campo Felice, circostanza dedotta sempre dalla testimonianza dell'allora direttore della stazione di Campo Felice, Federico Gialloreti.

(5/continua)

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