Partite truccate, le scommesse in Abruzzo

Molte puntate venivano fatte in ricevitorie di Giulianova e Alba Adriatica

PESCARA. Potenza è l’epicentro dell’inchiesta che ha scosso nuovamente il mondo del calcio, ma anche l’Abruzzo recita un ruolo da protagonista nel contesto di un’indagine che sta monitorando le partite degli ultimi due anni in Prima e Seconda divisione (ex C1 e C2).

Il sospetto che alcune siano state truccate è forte, per certi casi c’è la certezza. Nell’ordinanza firmata dal gip Rocco Pavese i riferimenti sono molteplici. Prima di tutto emerge che molte delle scommesse nel mirino della magistratura sono state fatte in alcune ricevitorie poste lungo la costa Adriatica. Esattamente all’Eurobet di Alba Adriatica e alla Snai di Giulianova.

Gli inquirenti ne sono certi, vuoi perché esistono delle intercettazioni ambientali, vuoi perché un paio di persone vicine al presidente del Potenza Giuseppe Postiglione lo hanno ammesso nell’interrogatorio, fornendo anche le ricevute. Partivano dal capoluogo lucano e venivano in Abruzzo per giocare le “partite sicure”, ovviamente per non dare all’occhio.

A Giulianova, poi, si sarebbero svolti alcuni incontri tra Postiglione e i suoi emissari e Luca Evangelisti, il ds della Pro Vasto finito agli arresti domiciliari. Evangelisti è accusato di aver fornito le “dritte” sulle partite e sui risultati da giocare e, soprattutto, di aver consegnato 150mila euro in contanti a Postiglione per Potenza-Salernitana 0-1, decisiva per la promozione dei granata nella stagione 2007-2008.

Sempre a Giulianova (o Giulianova Marche secondo quanto scritto dal gip nell’ordinanza) si sarebbe svolto anche un incontro tra l’allora ds calabrese del Gallipoli, Danilo Pagni, e Postiglione. Che, a quanto pare, era di casa in Abruzzo. Una delle partite al centro dell’inchiesta è Potenza-Gallipoli del 6 aprile del 2008, finita 1-0: il presidente Postiglione, con i rossoblù in lotta per evitare i play out, aveva proposto il pareggio al Gallipoli, che però aveva rifiutato. Serviva una vittoria ai salentini per restare in corsa per la promozione.

E così è scattato l’agguato, alla vigilia e nell’immediato pre-partita, a scapito dei giocatori del Gallipoli, a dir poco intimiditi: pullman rotto nella notte, qualche avvertimento il sabato e, soprattutto, al campo prima e durante il riscaldamento, atteggiamenti intimidatori e vere e proprie aggressioni fisiche, come quella dell’allora difensore del Potenza Cuomo ai danni di Morello del Gallipoli, ma non solo.

All’agguato pre-partita hanno partecipato anche persone vicine alla società indottrinate dal presidente Postiglione. «Vuoi vedere come ti meno una scoppola e ti butto di sotto... tu già devi buscare proprio», dice uno degli indagati al ds del Gallipoli, Danilo Pagni. E poi: «Tu già che fai il napoletano ti tengo sopra al c....

Ti apro come un porco pisciaturo», ha detto un altro degli uomini di Postiglione a Gaetano Vastola, allora terzino dei giallorossi e oggi in forza alla Virtus Lanciano, che sarebbe stato poi “sbattuto nella rete”. Minacce e violenze al Viviani. E il Potenza, ovviamente, vinse quella gara.

Proseguono le indagini, emergono altre gare sospettate. Ma tutti attendono l’interrogatorio di garanzia di Luca Evangelisti, l’unico ds al centro di un’inchiesta su una vera e propria holding del crimine di cui il calcio rappresentava solo una parte degli interessi in ballo. Il ds della Pro Vasto sarà sentito dai magistrati sabato mattina a Potenza. Nel frattempo, sta studiando la strategia difensiva con l’avvocato Libera D’Amelio di Giulianova.