Pedaggi autostradali, Toto vince il ricorso al Tar contro lo stop alle tariffe: stangata in arrivo

La Terza sezione del tribunale del Lazio ha dato ragione al concessionario di Strada dei Parchi, ritenendo illegittimo il blocco imposto nel 2014. Il ministro Delrio: «Gli aggiornamenti tariffari devono tornare al Cipe»

PESCARA. Non è solo l'aumento dei carburanti a preoccupare i vacanzieri che si accingono a partire in automobile: la stangata è in arrivo anche sulle autostrade dopo che la Strada dei Parchi del gruppo Toto, che lo scorso anno ha presentato il ricorso, ha vinto la sua battaglia al Tar per recuperare il blocco dell'aumento dei pedaggi imposto nel 2014 dall'allora ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, e ribadito successivamente dal ministro Graziano Delrio. Una stangata che vuol dire che gli aumenti potranno arrivare anche oltre il 10% nelle tratte che riguardano le autostrade abruzzesi. Se al momento la tratta Roma-Pescara costa 20,20 euro nei prossimi giorni il costo potrebbe salire anche oltre i 22, mentre potrebbe arrivare a costare 20 euro la tratta Roma-Teramo che oggi invece costa 17,50 euro. Il punto è che si devono recuperare i mancati introiti di tre anni. E’ una vicenda che parte da lontano e che si conclude nella torrida estate del 2017 e si inserisce in una già intricata vicenda di rapporti istituzionali che coinvolgono la Regione Abruzzo, il governo ed il gruppo Toto il quale sul tavolo, da un paio di anni, ha anche messo un imponente progetto di ristrutturazione dell'autostrada che prevede la costruzione di sette gallerie.

La Terza sezione del tribunale amministrativo del Lazio ha dato ragione all'imprenditore abruzzese con una sentenza molto dura, che riconosce al concessionario della Strada dei Parchi il diritto di recuperare con l'aumento dei pedaggi gli incassi andati perduti nel 2015 e 2016, insieme a parte del 2017, e ingiunge al ministro Delrio di riparare entro 30 giorni al guaio combinato nel passato. La risposta dell'attuale ministro non è tardata: «Gli aggiornamenti tariffari erano stati approvati l'anno scorso, poi c'è stato un problema interpretativo e devono tornare al Cipe (Comitato interministeriale prezzi, ndr): torneranno tra poco», ha assicurato il ministro dopo la sentenza del Tar che sblocca i pedaggi dopo un ricorso del gestore dell'Autostrada dei Parchi. «Non c'è dubbio che va riconosciuto ai gestori», ha assicurato Delrio, ribadendo che per questa vicenda c'è stato un «iter approvativo molto molto complicato».

La sentenza riguarda il gruppo Toto, ma è chiaro che vale per tutte le altre concessionarie, dalla famiglia Gavio che gestisce le autostrade liguri e del NordOvest e Autostrade per l'Italia (Aspi) che controlla anche l'Autostrada del Sole e altri duemila chilometri circa, compresa l'A22 del Brennero. In ballo ci sono centinaia di milioni di euro non incassati, che inevitabilmente andranno a scaricarsi sugli automobilisti. Tra l'altro il blocco delle tariffe potrebbe aver causato anche un danno erariale, visto che parte degli incassi sarebbe stata pertinenza dello Stato. Insomma, per gli italiani un'estate calda anche sul fronte autostrade.

Critico il segretario nazione di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo: «Il ministro Del Rio conferma che si profila una stangata dei pedaggi autostradali dopo la vittoria al Tar dei Toto che proprio pochi giorni fa hanno usufruito di un gigantesco regalo da centinaia di milioni di euro da parte di governo e parlamento, per eseguire lavori di messa in sicurezza che avrebbero dovuto pagare i concessionari. La privatizzazione delle autostrade», prosegue Acerbo nella nota di Prc-Se «è uno dei più vergognosi furti ai danni dei cittadini italiani condiviso da centrosinistra e centrodestra. Proseguendo la pessima tradizione dell'ultimo venticinquennio il governo fa da cameriere a un capitalismo parassitario e assistito. Ogni qual volta sono emerse inadempienze da parte dei concessionari i governi han sempre badato a sanarle. Anche l'ultimo contenzioso ha il sapore della pantomima: d'altronde gran parte dei concessionari era stato accantonato. Ripubblicizzare le autostrade - che erano in attivo prima di regalarle ai privati - deve essere uno dei punti del programma del quarto polo della sinistra antiliberista che dobbiamo costruire».