Pesca, il mestiere che nessuno vuol più fare/ Foto- Video

Molta passione, tante difficoltà, 4mila euro al mese per il gasolio, la minaccia dei delfini e delle barche croate

GIULIANOVA. Alle 3 di notte, in pieno agosto, tra il cielo e il mare piatto e scuro non c’è differenza. Difficile riconoscere il confine tra l’uno e l’altro, se non per le stelle cadenti che letteralmente sfrecciano dietro la testa di Matteo Artone, 49 anni, pescatore da tre generazioni. «Le vedo sempre, tutto l’anno. Ormai non ci faccio più caso». Parla poco, si vede che è abituato a passare diversi giorni da solo al largo del porto di Giulianova, tra le 6 e le 10 miglia di lontananza dalla costa, a pescare. La barca “Airone” (un mezzo non più lungo di 7 metri e mezzo per la pesca piccola da usare durante il periodo del fermo biologico) esce dal porto e raggiunge le reti segnalate da due bandierine nel giro di pochi minuti, viaggiando a 20-22 nodi.

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