Pescara 2009, rischio pignoramento. La Asl di Chieti chiede gli arretrati

La Asl di Chieti chiede 90 mila euro di arretrati. Accordo in extremis

PESCARA. Un accordo trovato in extremis, la cui concretezza andrà verificata nel tempo, ha evitato l'onta del pignoramento ai Giochi del Mediterraneo 2009. O meglio, al Comitato organizzatore guidato dal direttore generale Mario Di Marco. E' stata la Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, creditrice di 90 mila euro interessi esclusi, a ricorrere alla vie legali. Una scelta probabilmente sofferta dai vertici dell'ente, ma difficile da evitare visti gli sviluppi della vicenda.

La Asl Lanciano-Vasto-Chieti, in occasione dei Giochi del Mediterraneo Pescara 2009, ha potenziato il servizio, così come le altre Asl abruzzesi, per far fronte a tutte le eventuali necessità sanitarie connesse alle attività sportive. E il Comitato ha approvato, in sede di apposita commissione riunitasi l'8 giugno 2009, il preventivo di spese relativo ai turni aggiuntivi del personale medico e paramedico. Il 10 giugno, il direttore generale dei Giochi, con una nota, ha comunicato la disponibilità di 90mila euro per far fronte alle spese del servizio di assistenza ed emergenza garantito nell'ospedale teatino Santissima Annunziata. Un atto formale fine a se stesso: i soldi, malgrado i ripetuti solleciti, non sono arrivati. Il Comitato non si è lasciato scuotere neppure dalla messa in mora datata 31 marzo 2010. Viene da pensare che non avesse fondi adeguati in cassa.

La Asl, preso atto della situazione e pressata dalle richieste del personale dipendente, ha conferito mandato all'avvocato Nicola Apollonio di procedere al recupero dei crediti. Di conseguenza, è stata avviata un'azione giudiziaria.

Ieri, dall'ufficio stampa della Asl, hanno fatto sapere che all'ultimo momento è stato trovato un accordo con il direttore generale dei Giochi del Mediterraneo. Il Comitato organizzatore farà fronte a tutti i suoi impegni a stretto giro. Se ci saranno ulteriori problemi, il procedimento legale riprenderà il suo iter con conseguenze facilmente immaginali. E sarebbe una cosa bruttissima perché i Giochi del Mediterraneo, dopo le cocenti polemiche della prima fase, sono riusciti a darsi un'immagine accattivante. L'Abruzzo, peraltro, deve ancora smaltire le tossine delle brutta esperienza di Eurowomen, il campionato europeo di basket femminile svoltosi nel Chietino durante l'estate 2007 e diventato famoso più per le disavventure finanziarie del Comitato organizzatore che per le performance delle atlete. Di Eurowomen, Mario Di Marco è stato presidente della Commissione esecutiva.

Tornando ai Giochi del Mediterraneo, va ricordato che in molti hanno storto la bocca per i compensi elevati, pagati soprattutto con soldi pubblici, attribuiti a manager e consulenti, decisamente inopportuni in questo momento di grave crisi economica. Il più criticato è stato proprio Di Marco, che si è difeso in maniera circostanziata: lo stipendio conferitogli dal Comitato supervisore, più di 13mila euro netti al mese, copriva anche le spese dato l'assenza dei rimborsi. Di Marco si è spesso vantato di aver salvato i Giochi del Mediterrano. Bisogna dargli atto di non aver parlato a vanvera: prima del suo avvento, l'organizzazione era arrivata a un punto morto e Pescara ha rischiato davvero di perdere l'avvenimento e, quindi, gli effetti benefici di un'importante kermesse sportiva riscontrabili soprattutto nell'impiantistica sportiva.
Carte alla mano, però, Di Marco in un anno ha guadagnato più di quanto abbia fatto Silvio Berlusconi nelle vesti di presidente del Consiglio dei ministri.

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