Pescara, sindaco e presidente consiglio regionale dimenticano le parole fascismo e Resistenza

Polemica alla cerimonia in piazza per la Liberazione Il sindaco ricorda solo la Seconda guerra mondiale

PESCARA. Quindici minuti di intervento senza mai pronunciare le parole nazifascismo e Resistenza. Una dimenticanza, quella di Albore Mascia, che non poteva passare inosservata. Lui, sindaco ex aennino, confluito nel partito di Berlusconi, ha pronunciato solo le parole Seconda guerra mondiale e Liberazione nel suo discorso per celebrare la festa del 25 aprile.

La stessa dimenticanza è stata registrata nel messaggio agli abruzzesi, inviato dal presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, anche lui del Pdl, ma proveniente dall’ex Forza Italia.

In compenso, le celebrazioni per la giornata della Liberazione si sono svolte come ogni anno. In piazza Garibaldi, gremita di autorità civili e militari, si è svolta la cerimonia con la deposizione di una corona al monumento ai caduti. Poi, il discorso del sindaco. «La Liberazione», ha detto, «ebbe un profondo significato e una incommensurabile valenza civile, per l’eredità che ci ha lasciato dal punto di vista normativo e dei valori fondanti della nostra vita, perché rappresentò il viatico che condusse alla scrittura della Carta costituzionale». «Il 25 aprile costituisce un vero patrimonio collettivo della nazione», ha invece sottolineato Pagano.

Ma non potevano mancare le polemiche per i due interventi. Il consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo ha parlato di «scialbe commemorazioni di Mascia e Pagano». «Commemorare il 25 aprile senza rendere omaggio al sacrificio di antifascisti e partigiani è una presa in giro», ha commentato.