la protesta

Pizzoli, risparmiatori contro Banca Etruria: ci sentiamo truffati

Il Sit-in organizzato dal movimento Noi con Salvini. Il comitato dei piccoli investitori: «Ora ridateci i soldi»

PIZZOLI. Ennesimo sit-in, questa volta davanti alla filiale della Banca Etruria di Pizzoli, organizzato dagli esponenti di “Noi con Salvini” per cercare di smuovere le acque intorno al caso delle migliaia di risparmiatori che nel giro di una notte hanno visto volatilizzare i loro soldi per effetto del decreto “salva-banche” (Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara). Lo stato d'animo, però, ieri era quello dello scoraggiamento: la legge di Stabilità approvata dal governo non accoglie le richieste dei vari comitati e partiti politici di istituire un fondo di 500 milioni per salvare tutti i risparmiatori. Ci sono soltanto 100 milioni disponibili. L'impressione è che «non ci siano le condizioni affinché il problema si risolva nel migliore dei modi e i cittadini, per avere giustizia, dovranno aspettare le sentenze dei tribunali», ha detto il sindaco Giovannino Anastasio. Sono stati una cinquantina - tra sostenitori di “Noi con Salvini” e risparmiatori - coloro che ieri mattina si sono dati appuntamento davanti all'istituto di credito di Pizzoli. Pensionati, piccoli imprenditori, artigiani, giovani coppie. In un paese di circa tremila abitanti come Pizzoli, almeno 1.500 sono i clienti della Banca Etruria rimasti beffati. Scoraggiato anche il referente del Comitato dei risparmiatori Domeni Ioannucci, anche lui cliente beffato: «Ci sentiamo truffati. Abbiamo cercato di fare fruttare i nostri risparmi fidandoci della nostra banca. Gli organi che dovevano controllare non lo hanno fatto», aggiunge riferendosi alla Consob e a Bankitalia. «Come mai soltanto pochi giorni fa è stata bloccata la vendita di tali strumenti finanziari direttamente dietro agli sportelli?», chiede Ioannucci. L'unica strada che resta, a questo punto, è l'arbitrato, «che sarà affidato a grandi professori come il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, che dovranno essere pagati con parte di quel fondo. Per noi resterano le briciole». Contrario alla strada dell'arbitrato anche il sindaco Anastasio, che critica la politica: «Si è accorta di questo problema troppo tardi, oppure ha fatto finta di niente». Intanto il comitato si è affidato a un legale esperto di diritto finanziario, Vanna Pizzi, che ha fatto richiesta di sequestro cautelativo dei beni di Banca Etruria.

Al fianco di obbligazionisti e azionisti c'erano il capogruppo di "Noi con Salvini" in Consiglio comunale Emanuele Imprudente, il coordinatore Alfonso Magliocco e i consiglieri Luigi D'Eramo e Daniele Ferella: «Siamo a sostegno dei cittadini che hanno perso i loro soldi, faremo una battaglia costante», dice Imprudente.

Marianna Gianforte

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