Poste chiude gli uffici con pochi utenti

Dal 13 aprile in Abruzzo saranno soppressi 19 sportelli. I Comuni protestano. L’azienda: garantito il servizio

PESCARA. Mancano due mesi o poco più alla annunciata soppressione degli uffici postali in alcune località abruzzesi, decisone annunciata da Poste Italiane nell'ottica di un piano di rimodulazione nazionale che prevede la chiusura di 450 uffici in Italia e che ha scatenato non poche polemiche. Solo qualche giorno fa, infatti, l'Anci Abruzzo si era espressa duramente contro la chiusura di 19 uffici postali nel territorio abruzzese, interpretando la contrarietà di alcuni sindaci e dei cittadini, mentre il Pd con Maria Amato ha già annunciato un'interrogazione parlamentare su questa operazione di riordino.

Un piano che appare necessario secondo Poste Italiane, che spiega come la rimodulazione non possa essere tradotta in disservizio. Osservano infatti da Poste che nel raggio di pochi chilometri, e in certi casi anche meno, rispetto agli uffici per i quali è prevista la chiusura, restano presenti altri uffici postali in regolare attività e, nelle località più distanti, il nuovo servizio del “postino telematico”, a domicilio con palmare e pos alla mano, dovrebbe sopperire completamente alla mancanza dell’ufficio postale. Nello specifico, in provincia dell’Aquila, gli interventi di chiusura interesseranno gli uffici di Aragno, Assergi e Bazzano nel comune capoluogo, dove gli uffici più vicini sono quelli di Camarda, Paganica e il nuovo ufficio di Onna-San Gregorio, inaugurato lo scorso dicembre, che dista 800 metri da Bazzano. E poi Cese nel comune di Avezzano dove sono presenti altri sei uffici postali di cui quattro in città, Torrone nel comune di Sulmona, dove ne restano aperti cinque, e Civita dove tornerà disponibile al pubblico l’ufficio postale di Oricola. A Teramo verranno meno gli uffici di Cologna e Montepagano nel comune di Roseto che ai suoi due uffici affianca quelli di Cologna Spiaggia e Santa Lucia, quello di Faraone, vicino al quale permangono quelli di Sant’Egidio e Paolantonio, Mutignano nel comune di Pineto dove sono presenti altri due uffici postali di cui uno a Scerne, Poggio Morello, con attivi i punti postali di Sant’Omero e Garrufo, Rocche di Civitella, nel comune di Civitella del Tronto, dove sono presenti tre uffici (Civitella, Villa Lempa e Villa Favale) e Treciminiere dove restano in attività gli uffici di Atri, Casoli e Fontanelle. Tre chiusure invece per la provincia teatina, serrande abbassate per l'ufficio di Chieti 5 in piazza Venturi nel capoluogo, che conserva 12 uffici tra cui quello di via Spaventa che dista 450 metri da Chieti 5, quello di San Giacomo di Scerni, comune dove è presente un ufficio postale, quello di Guastameroli nel comune di Frisa che può contare sul propio ufficio e quello di Altino, comune dove resta aperto l'ufficio postale di Selva. La provincia meno interessata dai tagli è quella di Pescara, con la perdita degli uffici di Piccianello, che dovrà appoggiarsi a quello di Picciano, e Roccafinadamo, i cui utenti dovranno trasferirsi nel sito postale di Penne. Gli interventi di chiusura interesseranno esclusivamente uffici di frazioni di comuni, di conseguenza a conclusione del piano di rimodulazione che dovrebbe partire il prossimo 13 aprile, nella nostra regione su 305 comuni saranno 460 gli uffici postali attivi (con 6 dedicati solo alle imprese) per un totale di 1.150 sportelli e 135 sale consulenza e finanziamenti. Di questi uffici, la gran parte dei quali rimane aperta anche di sabato, 59 saranno aperti al pubblico anche nel pomeriggio, e 53 sono aperti con orario continuato dalle 08.20 alle 19.05. Restano salvi poi i 245 Atm Postamat che consentono anche il pagamento dei bollettini di conto corrente postale e il prelevamento di contanti, e i 196 Sportello Amico.

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