Premi d'oro ai dirigenti, la Cgil: "Chiodi sbaglia"

Cgil: governatore contraddittorio quando si lamenta dei dirigenti inefficienti

PESCARA. Aspettano di verificare se effettivamente si potessero erogare quelle cifre e ritengono che, anche qualora fossero esatte, siano comunque esagerate rispetto al momento di grave crisi che l'Abruzzo sta vivendo. Così i tre sindacati Cgil, Uil e Ugl sui premi d'oro corrisposti ai 14 direttori e ai dirigenti della Regione Abruzzo, con somme che per i primi vanno da quasi 13 mila euro a circa 22 mila.

«Credo che ci sarebbe una certa incongruenza», dice Carmine Ranieri, segretario funzione pubblica della Cgil, «tra quello che va dicendo da tempo il presidente Chiodi, ovvero che la macchina amministrativa della Regione va completamente riformata perché inefficiente e i premi di risultato assegnati, che per tutti sono al massimo. Delle due deve per forza essere l'una, o gli uffici regionali non funzionano oppure sì. Non ci si può, da un lato lamentarsi e dall'altro dire che tutti sono bravissimi». A proposito Ranieri nutre dubbi sul comitato di valutazione, nominato dalla giunta regionale stessa: «Possibile che tutti i dirigenti abbiano lavorato bene allo stesso modo? Non è nemmeno vero che le valutazioni non vengono fatte per colpa dei sindacati che non le vorrebbero, noi pretendiamo che tutti vengano giudicati, ognuno deve fare il proprio dovere, appare però strano che tutti siano stati valutati allo stesso modo».

Ranieri aspetta anche l'incontro di lunedì prossimo fissato con l'assessore regionale al Personale Federica Carpineta: «Dobbiamo verificare quello che è successo, perché al momento della contrattazione prevedemmo gli aumenti, ma non c'erano soldi nel fondo per la retribuzione accessoria dei dirigenti in una misura tale come emerge ora. Poi il contratto stabilisce che non si possano superare delle percentuali, si dovrà controllare anche questo».

Infine Ranieri segnala anche altre tre disfunzioni che andrebbero risolte: «Un dato di fatto è che, mentre il salario accessorio dei dirigenti è aumentato, quello degli impiegati e dei funzionari no. Inoltre con l'imminente accorpamento degli enti strumentali come Arssa e Aptr, i due fondi si andrebbero a mischiare tra di loro con una decurtazione del salario accessorio, a tutto vantaggio ancora della parte dirigenziale. È un problema serio da affrontare. Inoltre il meccanismo degli obiettivi, che oggi non vengono assegnati, non è ancora partito».

Offre un'altra chiave di lettura Fabio Frullo della Uil Fpl: «Quei dati sui premi escono dai rinnovi contrattuali degli anni scorsi sottoscritti a livello nazionale. In Abruzzo essendo diminuito il numero dei dirigenti, di conseguenza sono aumentati gli importi dei premi. Dunque le cifre sono legittime. Al contrario c'è da sottolineare come continui a esserci una differenza inaccettabile tra dipendenti, funzionari e dirigenti. I funzionari guadagnano un terzo dei dirigenti».

Il segretario Uil fa anche un discorso di opportunità: «Posto che sono legittimi questi premi, si poteva però aspettare ancora prima di riconoscerli, visto il grave momento di crisi che stiamo vivendo. Si poteva posticiparli temporalmente». In merito al discorso sulla reale efficienza degli uffici regionali Frullo mostra di avere le idee chiare: «Se la macchina funziona è perché sono funzionari e impiegati che la fanno andare avanti. Sono loro a tirare avanti la carretta. Certo è che se l'organo di valutazione dei dirigenti è nominato dalla stessa politica qualche dubbio sorge. Sarebbe stato meglio individuare una figura terza».

Anche Piero Peretti, segretario regionale dell'Ugl, conferma che i premi sono stati erogati in misura così elevata a causa della diminuzione del numero dei dirigenti, ma pone il problema rispetto al loro reale rendimento: «Questi dirigenti vanno riorganizzati e responsabilizzati, non è possibile che a meno di un mese dalla fine dell'anno, non sappiamo se riusciremo a impegnare e a spendere tutti i fondi Fesr che l'Europa ci mette a disposizione. Questi dirigenti, visto che guadagnano tanto, devono rendere per quello che sono pagati, ci aspettiamo sicuramente risultati maggiori. Mi auguro che questi aumenti siano legittimi, ma forse tutti questi fuoriclasse negli uffici regionali non li abbiamo se i Fesr sono ancora in bilico».

Il segretario Ugl, conclude ponendo una questione morale: «È eticamente scandaloso corrispondere queste cifre visto il periodo di forte crisi che viviamo».

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