«Presto le decisioni per tre filoni dell’inchiesta»

Il pm Alfredo Rossini

L’AQUILA. Il procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, che coordina le indagini sui crolli degli edifici dopo il sisma, ritiene che entro l’anno i primi tre filoni di ingine, ovvero Casa dello Studente, Convitto nazionale, e Facoltà ingegneria, potranno essere chiusi. Le persone sospettate sono in tutto 26. Questo anche per venire incontro alle esigenze di chi è destinato in quanto estraneo, a ottenere sentenze di proscioglimento. «E’ possibile» spiega Rossini al riguardo, «che alcuni tra gli indagati siano estranei ai fatti contestati ed è soprattutto per loro che occorre fare presto. Ci rendiamo conto che stare sotto inchiesta provoca inevitabilmente dei problemi e la gente spesso fa valutazione ingiuste a carico di queste persone. Per queste ragioni è opportuno che gli innocenti siano messi fuori dall’indagine prima possibile». Per questi filoni ci saranno, dunque, richieste di archiviazione per alcuni ma anche chiusura di indagine con susseguenti richieste di processo per altri.

Rossini ha ribadito che i prossimi indagati riguarderanno il crollo dell’ospedale San Salvatore e poi ci saranno quelli riguardanti crolli di palazzi in centro storico dove ci sono stati dei morti. Sempre per quanto riguarda le indagini il pm ha tenuto a precisare che sono previsti tempi non immediati per le presunte irregolarità commesse dalla Commissione Grandi rischi nel tranquillizzare la popolazione prima del sisma, messaggi rassicuranti cui purtroppo seguì il sisma del 6 aprile. Sempre per quanto riguarda questo ultimo filone di indagine il pm Rossini ha smentito che sia ora che in futuro ci possano essere dei periti cui affidare valutazioni delle affermazioni dei componenti della medesima Commissione.