Primavera: fondo per aiutare le imprese

Confindustria sulla legge dello sviluppo: meno burocrazia e garanzie per i pagamenti

PESCARA. «La legge ci convince, ma va chiarita meglio la funzione di Abruzzo sviluppo, va attuata una semplificazione delle procedure burocratiche e istituito un fondo a rotazione a garanzia della cessione di crediti alle imprese da parte della pubblica amministrazione».

Paolo Primavera parla del disegno di legge regionale per la promozione e lo sviluppo del sistema economico abruzzese.

Il testo, varato, il mese scoro, dall'assessore allo Sviluppo, Alfredo Castiglione, è stato, ieri sera a Pescara, al centro dell'esame da parte del cosiddetto Tavolo del Patto per lo sviluppo, a cui ha partecipato anche Primavera in rappresentanza di Confindustria di cui è presidente provinciale e vice presidente regionale. Il documento di Confindustria, con le proposte di integrazione e modifica del disegno di legge, sarà inviato alla Regione nei prossimi giorni. Primavera ne parla in questa intervista al Centro.

Confindustria che cosa trova di più convincente nel disegno di legge?
«La base della legge ci convince. Ma abbiamo ribadito la necessità di chiarire la posizione di Abruzzo sviluppo che, a nostro avviso, è una struttura che va rafforzata e che dovrà svolgere la funzione di agenzia unica dello sviluppo, facendo da raccordo fra la legge stessa e il territorio. Abruzzo sviluppo deve avere funzioni di promozione e sostegno del sistema produttivo regionale in una logica di "efficientamento organizzativo-funzionale" e di razionalizazione complessiva delle competenze in materia economica».

Quali garanzie chiedete affinché questo possa avvenire?
«Per evitare che, fra due o tre anni, Abruzzo sviluppo diventi un carrozzone senza controllo - come è accaduto in passato per altre società in-house della Regione - abbiamo proposto la creazione di un organo di consultazione, con parere obbligatorio, che sia di indirizzo, monitoraggio, valutazione e vigilanza, e di cui facciano parte esponenti delle associazioni di categoria più rappresentative».

Che cos'altro chiede Confindustria?
«La Regione, affinché ci sia un sostegno a questa legge, deve prevedere una disciplina nuova che semplifichi le procedure amministrative per le autorizzazioni al mondo produttivo. Inoltre, abbiamo chiesto di creare una sorta di fondo di garanzia nei confronti del sistema bancario e in favore della pubblica amministrazione e degli enti locali».

Con quali finalità?
«Per assicurare i pagamenti dovuti alle imprese da parte della pubblica amminstrazione. Molti di essi, oggi, sono congelati e questo sta causando un blocco della liquidità che riguarda anche le imprese fornitrici. La legge prevede la possibilità della cessione del credito da parte della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, ma, di fatto, questa cessione non avviene perché la pubblica amministrazione deve mettere la scadenza del rietro nei confronti della banca. La paura è quella di sforare i limiti imposti dal Patto di stabilità. Noi proponiamo di creare un fondo di garanzia rotativo, istituito dalla Regione, al quale l'ente pubblico può attingere nel caso incappi nel vincolo del Patto di stabilità. Così l'ente pubblico può fare la cessione del credito rimettendo in circolo una forte liquidità senza che la Regione debba spendere più di tanto».

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