«Pronti a pagare le spese per salvare i tribunali» 

Presentato da Di Pangrazio il piano contro la chiusura dei 4 uffici giudiziari Gli atti della commissione regionale saranno consegnati al ministro Bonafede

L’AQUILA. La Regione e i sindaci sono pronti a contribuire alle spese dei tribunali minori a rischio, pur di salvarli tutti. E’ uno degli aspetti più importanti presenti nella relazione finale presentata ieri dopo un anno di lavoro dalla Commissione «Tribunali d'Abruzzo. Una commissione, che ha come coordinatore il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, nata per difendere gli uffici giudiziari di Avezzano Sulmona, Lanciano e Vasto. La riforma, infatti, ne prevede la soppressione in luogo di uffici di prossimità che sarebbero poco più che degli sportelli. L’11 dicembre, tra l’altro, questi uffici di prossimità saranno oggetto di un incontro tra il ministro e le Regioni.
Ieri, dunque, è stata ufficializzata la relazione alla presenza dei rappresentanti degli Ordini degli avvocati delle città interessate. Verrà consegnata al presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, il quale la porterà al ministro della giustizia Alfonso Bonafede.
IL PIANO. Il piano, come ha precisato Di Pangrazio, è «frutto del lavoro di ascolto dei territori, delle istituzioni e di tutti i portatori d'interesse comune». La Commissione si è posta come «Organo istituzionale sovra-territoriale rispetto ad ogni altro soggetto di rivendicazione locale di natura politica o economica, e anche rispetto agli enti locali, autonomamente considerati e separatamente operanti».
LE PROPOSTE. Tre le diverse ipotesi emerse dallo studio e dall'ascolto, anche la fusione dei presìdi giudiziari di Lanciano-Vasto, inquadrati in un solo Ufficio con competenze ripartite; lo studio di un'interessante riforma di «aree giudiziarie», sostenuta dal Comune di Sulmona e rielaborata dal Consiglio dell'Ordine forense di quella città; interessante e condivisa è stata considerata la proposta del Comune di Avezzano e di 30 paesi, su supporto tecnico dell'Ordine dei commercialisti della Marsica, teso a sostenere il concorso delle spese relative alla salvaguardia del tribunale. Un’idea che può andar bene a tutti. «È stato un lavoro di spessore che ha coinvolto tutte le rappresentanze istituzionali, voglio ricordare che siamo l'unica Regione d'Italia che ha deciso di istituire con legge una commissione indipendente con uno studio oggettivo fatto di dati, cifre, studi, che nel fotografare la geografia giudiziaria, ha proposto un possibile percorso al governo», ha commentato Di Pangrazio, «questo studio verrà inoltre da me presentato e condiviso all'interno della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative». E altrettanto farà Lolli con i presidenti delle giunte.
PERICOLI. Gli Ordini forensi e gli stessi sindaci, come si legge nella relazione, hanno esposto i fin troppo evidenti rischi, senza presìdi giudiziari, di infiltrazioni malavitose a Vasto e Lanciano. Ma si tratta di una valutazione ormai adatta a qualunque territorio. Unanime, inoltre, la segnalazione delle tante piccole economie che si andrebbero a perdere nei territori qualora i quattro tribunali sparissero. Per non parlare poi dei problemi di collegamento (soprattutto in inverno) per gli utenti in una regione montuosa dove per raggiungere delle sedi, nella stessa provincia, ci si impiegano anche due ore di auto, con una giustizia costosa e lontana al punto che, in tanti, vi potrebbero rinunciare. Ora si spera che queste valide argomentazioni, condivise anche dai sindacati, facciano breccia tra i pensieri del ministro grillino.
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