Regione Abruzzo, premi d'oro ai dirigentiA valutarli è l'ex capo dei vigili urbani di Chieti

Il Nucleo che verifica i risultati è composto da tre persone nominate dalla politica e non ha poteri ispettivi. L'attività di controllo è tutta concentrata sugli atti amministrativi e alla fine i giudizi sono sempre ottimi

PESCARA. E' un ex comandante dei vigili urbani a presiedere il Nucleo di valutazione sui risultati di direttori e dirigenti dell'apparato regionale, tutti premiati con un ritocco sostanzioso dello stipendio tra ottobre 2010 e agosto 2011. Per i 14 direttori inseriti nei ranghi degli uffici della Regione Abruzzo, il premio è stato questa volta di 22mila euro (circa 10mila in più rispetto al 2010) e si somma ai 43mila 625 euro (retribuzione tabellare) e ai 54mila 321 euro (retribuzione di posizione) che costituiscono la base di stipendio uguale per tutti. In pratica, circa 119mila euro garantiti a ciascun direttore della Regione, senza considerare incarichi extra e retribuzioni integrative per anzianità o per altre attività che arrotondano in modo significativo il trattamento economico complessivo.

Il Nucleo di valutazione è dunque presieduto da Valentino Cardo, ex comandante dei vigili urbani, una carriera trentennale come dirigente nella pubblica amministrazione al Comune, alla Provincia e alla Camera di commercio di Chieti, quindi con tutte le carte in regola per svolgere compiti di valutazione secondo la legge vigente. Gli altri due componenti sono Paola Sabella, lancianese, laureata in Economia e commercio, segretaria della Camera di commercio di Chieti, e Vivaldo De Marinis, sociologo pescarese, esperto in gestione del personale.

Il Nucleo viene designato con nomina politica al momento dell'insediamento di ogni nuova giunta regionale. È quindi frutto di contrattazione tra i partiti, e resta in carica per tutto il periodo della legislatura.

Come lavora il Nucleo di valutazione? Esclusi i poteri ispettivi, l'attività è tutta concentrata sul controllo dei documenti (atti dell'amministrazione) e dei report, che periodicamente gli stessi direttori redigono sull'attività dei propri uffici e degli altri dirigenti che alla Regione Abruzzo sono circa un centinaio. Una volta stabiliti gli obiettivi, il Nucleo di valutazione deve quindi soltanto verificare se questi sono stati raggiunti, ottenuti parzialmente o falliti. Le ultime due ipotesi raramente si verificano, giacché nel caso di obiettivi parzialmente centrati è quasi sempre dimostrabile che si sono frapposti ostacoli di ordine amministrativo (esempio: finanziamenti perduti o dimezzati).

L'attività del Nucleo è concentrata tra marzo e luglio. In questo periodo, vengono esaminati i documenti e alla fine giudicati sui risultati. Che sono quasi sempre ottimi nelle condizioni date, senza altra possibilità di verifica da parte dei valutatori. Il giudizio varia infatti in un range ristretto, comunque tale da precludere, se non in casi rarissimi, insufficienze o fallimenti. Ecco perché le retribuzioni di risultato sono sempre uguali per tutti, alla faccia del merito e delle competenze. Ma a cosa serve un Nucleo di valutazione se è poi costretto a giudicare tutti allo stesso modo? L'interrogativo non è ozioso, visto che gli stessi valutatori sono pagati per fare questo lavoro.

Il costo? Circa 100mila euro l'anno (duemila per il presidente, un po' meno agli altri due componenti) il budget previsto dalla legge numero 6 dell'aprile scorso per il Nucleo di valutazione.

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