Regione, Bilancio ancora bloccato

Slitta l'entrata in vigore. Stop al tetto dei ticket e ai canoni idroelettrici

PESCARA. Hanno fatto l'alba per approvare il bilancio entro i termini e prendere (chi ha potuto) l'aereo o il treno per le vacanze di fine anno. Ma ad oggi, 13 gennaio, la Regione Abruzzo non ha ancora il Bilancio 2012. Dunque è tecnicamente in una situazione di "esercizio provvisorio", perché la legge non produce i suoi effetti, visto che non è stata promulgata nè pubblicata sul bollettino regionale Bura (lo scorso anno si verificò lo stesso problema: la legge venne promulgata il 9 e pubblicata il 15 gennaio).

In casi normali l'esercizio provvisorio viene autorizzato dal Consiglio regionale quando l'assemblea getta la spugna accorgendosi di non riuscire ad approvare il documento entro il 31 dicembre (l'autorizzazione prevede che le spese possano essere effettuate, per ciascun capitolo, nella misura di tanti dodicesimi quanti sono i mesi dell'esercizio provvisorio: dunque è un atto che ingessa un bilancio già ingessato). L'Emiciclo era però riuscito nel compito: aveva approvato un testo fortemente emendato e aveva creduto nella capacità delle proprie strutture tecniche di arrivare in tempi celeri sul Bura, rispettando l'ultimo articolo del testo che stabilisce l'entrata in vigore dal 1º gennaio 2012.

Dopo quasi due settimane di quel documento non c'è traccia. Un ritardo «inusuale» per il vicecapogruppo dell'Italia dei Valori Cesare D'Alessandro: «L'intero Consiglio regionale la notte tra il 29 e il 30 dicembre, aveva responsabilmente accolto la richiesta di derogare ai termini previsti dalla legge, consentendo così che la pubblicazione avvenisse nei tempi più brevi possibili e dare, quindi, certezze a tutti gli abruzzesi. Il Bura, da parte sua, aveva ufficialmente indicato sul sito web istituzionale la data di pubblicazione (l'11 gennaio) ma non è stato messo nelle condizioni di onorare l'impegno assunto, considerando che gli uffici ancora oggi non ricevono da Chiodi gli atti per la pubblicazione».

Eppure la Regione è abituata a sforzi straordinari. Qualche anno fa prima della maratona di bilancio andò in tilt la tipografia della Regione. Un funzionariò si precipitò dall'Aquila a Pescara, fece lavorare una copisteria durante la vigilia e l'intera notte di Natale per preparare le copie dei documenti da distribuire ai consiglieri.

Questa volta non è andata così. E nel momento in cui verrà pubblicato, il Bilancio entrerà in vigore come una qualsiasi legge ordinaria, cioè 15 giorni dopo, nel caso migliore dunque a fine gennaio.

Le conseguenze? Misure importanti saranno efficaci in ritardo rispetto al previsto. Alcuni esempi: in un emendamento alla Finanziaria viene stabilito che per gli esami diagnostici e per le visite specialistiche strumentali, il contributo dovuto dagli assistiti non può superare «l'intero costo della prestazione previsto dal tariffario nazionale». La norma evita che il ticket superi il costo reale dell'esame e dunque avvantaggi le strutture private. Doveva essere una misura in vigore dal 1º gennaio, come stabilisce la legge, lo sarà in ritardo.

Un altro emendamento ha stabilito per le aziende idroelettriche un aumento del canone da 27,50 a 35 euro per Mw prodotto. La misura sarà ora applicata con ritardo e con relativo danno per le casse della Regione.

E ancora: un emendamento dell'opposizione ha previsto il blocco delle nuove concessioni di cave in attesa della redazione del piano regionale. Di fatto, il blocco non è ancora in vigore. Infine la questione della fusione delle società regionali di trasporto. Gtm, Sangritana e Arpa avranno meno tempo per studiare il piano di accorpamento: oggi non hanno ancora lo strumento legislativo per muoversi. E il presidente Gianni Chiodi dovrà relazionare sul progetto in Consiglio «entro e non oltre» il 30 giugno.

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