Ricostruzione

Ricostruzione, appalto Asl pilotatoVenturoni indagato per corruzione

L'assessore regionale alla sanità è indagato per corruzione aggravata per il tentativo di pilotare un appalto per la ricostruzione post sisma. L'indagine ieri ha portato all'arresto di due persone. Oltre a Venturoni sono indagati anche l'ex manager dell'Asl dell'Aquila Roberto Marzetti, il funzionario regionale Mancinelli e gli imprenditori Alido Venturi e Enrico Tessitore


PESCARA. L'assessore alla sanità della Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni (Pdl), è indagato per corruzione aggravata nell'inchiesta della magistratura di Pescara per la quale ieri erano stati arrestati l'ex assessore regionale al lavoro di Forza Italia, Italo Mileti (59), e l'amministratore delegato della Fira Servizi, Claudio D'Alesio, (50), con l'accusa di millantato credito per illecita intermediazione verso pubblici ufficiali nell'ambito della ricostruzione post terremoto all'Aquila.

Oltre a Venturoni, per lo stesso reato sono indagati anche l'ex manager dell'Asl dell'Aquila Roberto Marzetti, il funzionario regionale Mancinelli e gli imprenditori Alido Venturi e Enrico Tessitore. Secondo i magistrati della Procura di Pescara, D'Alesio assieme agli imprenditori Alido Venturi e Enrico Tessitore, avrebbe promesso qualche centinaia di migliaia di euro all'assessore Venturoni, il quale avrebbe accettato la somma, grazie alla intermediazione di Mileti (che fa parte del coordinamento regionale del Pdl).

Lo stesso Venturoni, secondo quanto risulterebbe ai magistrati, avrebbe parlato dell'appalto con il presidente della Regione, Gianni Chiodi, affinché la gestione della seconda fase della ricostruzione - relativa alle strutture di competenza dell'Asl - venisse affidata in via d'urgenza alla stessa Asl.

Nel procedimento i magistrati sostengono pure che, in merito alla nuova sede della Asl dell'Aquila, il funzionario della Regione Enzo Mancinelli si sarebbe impegnato a realizzare il bando di gara come acquisizione di servizi anziché come atto di acquisizione patrimoniale, in modo da aggirare l'approvazione della Giunta regionale. Marzetti, sempre secondo i Pm, avrebbe accettato, come manager, di favorire l'assegnazione dell'appalto. Il bando sarebbe quindi stato realizzato per favorire gli indagati contro altri eventuali concorrenti.

Tutto questo, secondo la Procura, sarebbe stato realizzato presso l'assessorato della sanità, a Pescara, dove si sarebbe anche perfezionato l'accordo tra D'Alesio, Mileti e Venturoni, tra il 15 luglio 2009 e la prima metà di settembre 2009.